NASPI precari scuola: contratto in scadenza? Il salva-stipendio a portata di mano

Con la fine dell’anno scolastico, migliaia di precari si devono preparare a richiedere la NASPI per non perdere reddito.
1 settimana fa
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naspi scuola
Foto © Investireoggi

Con l’arrivo dell’estate, molti dipendenti del settore scuola con contratti a tempo determinato si preparano ad affrontare la fine della loro attività lavorativa. In particolare, per coloro il cui rapporto termina il 30 giugno 2025, è il momento di pensare alla richiesta della NASPI, la prestazione di disoccupazione che l’INPS eroga in caso di perdita involontaria del lavoro.

Conoscere tempi e modalità corrette per inoltrare la domanda è fondamentale per accedere all’intera somma spettante e non rischiare decurtazioni.

La NASPI come salvezza dalla disoccupazione

La NASPI, acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, rappresenta l’ammortizzatore sociale destinato ai lavoratori subordinati che perdono involontariamente l’occupazione.

Introdotta per sostituire le precedenti forme di sostegno come l’ASpI e la MiniASpI, questa indennità si configura come un aiuto economico mensile erogato per un determinato periodo in base alla durata e all’ammontare dei contributi versati.

Nel rispetto di specifici requisiti (di recente da segnalare una stretta sui requisiti NASPI), i soggetti che possono beneficiare della NASPI comprendono una vasta platea di lavoratori dipendenti, tra cui anche:

  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con un contratto subordinato;
  • lavoratori del comparto artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • personale della Pubblica Amministrazione con contratti a termine;
  • operai agricoli assunti a tempo indeterminato da cooperative e consorzi cooperativi.

La platea dei beneficiari include, pertanto, anche i docenti e gli operatori scolastici precari, che ogni anno si trovano a dover gestire l’interruzione dei loro contratti con la fine dell’anno scolastico.

Tempistiche fondamentali: perché è importante agire subito

La prestazione non è automatica: per riceverla è necessario presentare apposita domanda NASPI.

Un aspetto determinante è rappresentato dalla tempestività della presentazione: il momento in cui viene inoltrata la richiesta ha un impatto diretto sulla data di decorrenza dell’indennità e, di conseguenza, sull’importo complessivo erogato.

Nel dettaglio:

  • se la domanda viene trasmessa entro otto giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, la NASPI decorre dall’ottavo giorno successivo alla data di fine contratto;
  • se l’istanza è presentata oltre l’ottavo giorno, ma comunque entro 68 giorni dalla fine del lavoro, la prestazione ha effetto dal giorno successivo alla trasmissione della domanda.

Per chi è coinvolto nella chiusura dei contratti il 30 giugno 2025, il termine utile per garantire il riconoscimento pieno dell’indennità è l’8 luglio. Ritardare anche solo di pochi giorni può significare perdere una parte dei giorni retribuiti.

Modalità di presentazione della domanda NASPI

Per accedere alla prestazione, è necessario utilizzare i canali ufficiali dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Le opzioni a disposizione sono diverse:

  • Portale INPS: tramite il servizio online dedicato, accessibile con credenziali SPID, CIE o CNS. È disponibile anche una versione precompilata che facilita l’invio.
  • Contact Center INPS: chiamando il numero verde 803 164 da linea fissa o lo 06 164 164 da cellulare.
  • Patronati: rivolgendosi a uno degli enti riconosciuti per ricevere assistenza gratuita nella compilazione e trasmissione della domanda.

Effettuare la procedura correttamente e senza errori è essenziale per non compromettere il diritto all’indennità.

Casi particolari: maternità, malattia e licenziamento per giusta causa

Oltre alla situazione standard di fine contratto, esistono circostanze particolari che influenzano la decorrenza della NASPI. Tra queste si segnalano:

  • maternità, malattia o infortunio: se il rapporto di lavoro si conclude durante uno di questi eventi, l’indennità comincerà a decorrere dall’ottavo giorno successivo al termine di tali periodi, a condizione che la richiesta venga presentata entro questo limite;
  • licenziamento per giusta causa: in questo caso, la prestazione parte dal trentottesimo giorno successivo al provvedimento di licenziamento, sempre che la domanda venga presentata in tempo.

Conoscere le regole che disciplinano questi casi è fondamentale per evitare di compromettere il diritto all’ammortizzatore.

L’importanza della pianificazione per la NASPI degli scolastici

Per i lavoratori scolastici con contratti in scadenza a fine giugno, pianificare la richiesta della NASPI è un passaggio imprescindibile. Ogni anno, migliaia di docenti e personale ATA si trovano nella medesima situazione: terminato l’incarico, è necessario attivarsi rapidamente per assicurarsi la continuità del sostegno economico durante i mesi estivi e fino a eventuali nuove chiamate.

In un contesto in cui i contratti a tempo determinato rappresentano la norma, essere preparati significa salvaguardare il proprio reddito e affrontare con maggiore serenità il periodo di inattività lavorativa.

Riassumendo

  • La NASPI è l’indennità INPS per chi perde involontariamente il lavoro subordinato.
  • Spetta anche a docenti precari e personale scolastico con contratto in scadenza a giugno.
  • Presentare la domanda entro 8 giorni garantisce il massimo importo spettante.
  • È possibile inoltrare la domanda online, tramite Contact Center o Patronato.
  • Decorrenza diversa in caso di malattia, maternità o licenziamento.
  • Pianificare in anticipo è essenziale per non perdere giorni di NASPI.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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