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Oggi: 05 Dic, 2025

NASPI 2025, ecco cosa cambia per il personale della scuola adesso

Ecco le differenze rispetto agli altri lavoratori e perché nella scuola la Naspi ha delle particolarità da rispettare necessariamente.
5 mesi fa
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naspi scuola
Foto © Investireoggi

Andare in disoccupazione è prassi comune in diversi settori lavorativi caratterizzati da un’evidente stagionalità. Questo accade, ad esempio, nel settore dell’edilizia, dove un lavoratore è operativo durante l’apertura di un cantiere, ma spesso resta fermo nel periodo in cui l’azienda ha bisogno di tempo per avviare una nuova commessa. Lo stesso discorso vale per il settore agricolo, soprattutto in relazione alla raccolta di determinate colture, la cui stagionalità è stabilita da fattori oggettivi. Anche nel settore turistico, alberghiero e ricettivo è inevitabile ricorrere alla disoccupazione nei mesi in cui l’attività lavorativa si riduce o si azzera, come accade dopo la stagione estiva o invernale.

 Tuttavia, il termine stagionalità, in relazione alla Naspi, può essere applicato anche ai lavoratori della scuola.

Infatti, sebbene nel pubblico impiego la Naspi non sia prevista, per i precari della scuola l’indennità di disoccupazione è garantita.

Domanda di disoccupazione per insegnanti e personale ATA: il momento è adesso

Per molti insegnanti e personale ATA è arrivato il momento di presentare la domanda di disoccupazione all’INPS. Con contratti che generalmente si sono conclusi il 30 giugno, si è ufficialmente entrati negli 8 giorni utili per presentare la domanda e ottenere la Naspi.

Ma rispetto agli anni scorsi ci sono delle novità significative. Ecco una sintesi di cosa devono fare i precari della scuola che si accingono a richiedere la Naspi.

NASPI 2025: ecco cosa cambia per il personale della scuola

I sindacati e i patronati che supportano il personale precario della scuola nell’accesso alla Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (da cui l’acronimo Naspi) parlano di una vera e propria Campagna Scuola 2025.

Secondo quanto si legge in una nota congiunta di CGIL, INCA e FLC CGIL, per i precari della scuola è prevista l’iscrizione d’ufficio sulla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), un adempimento obbligatorio per tutti i disoccupati, non solo per il personale scolastico.

Nella scuola la durata della disoccupazione è limitata

La principale differenza tra i lavoratori precari della scuola e gli altri lavoratori stagionali riguarda la durata del periodo di pausa, facilmente quantificabile nel mondo scolastico, mentre in altri settori è meno definita.

Tra la fine di un anno scolastico e l’inizio del successivo, i mesi di pausa sono sostanzialmente due, dal 30 giugno al 1° settembre.

In termini pratici, si ha diritto a due mesi di Naspi, indipendentemente dai mesi di lavoro effettivamente svolti, anche se normalmente per la Naspi vale il principio del 50% delle settimane lavorate nel quadriennio precedente, al netto dei periodi già utilizzati per precedenti Naspi o altre indennità di disoccupazione.

Per fare un esempio pratico:

  • se si è lavorato 6 mesi, si ha diritto a 3 mesi di Naspi;
  • se si è lavorato 8 mesi, si ha diritto a 4 mesi di Naspi.

Tuttavia, nel caso dei precari della scuola, il breve periodo di pausa non consente di beneficiare appieno di tutta la Naspi maturata. Questo ha sempre inciso anche sulle regole e su alcuni adempimenti collegati alla disoccupazione.

Per via di questo periodo limitato prima del rientro in servizio, i precari della scuola non hanno mai dovuto svolgere alcune procedure richieste ad altri disoccupati, come l’iscrizione ai Centri per l’Impiego o la sottoscrizione in presenza del Patto di Lavoro (o Patto di Servizio, che dir si voglia).

Cosa succede dopo la presentazione della domanda di Naspi per i precari della scuola

Come specificato nella nota sindacale già citata, l’attuale procedura per i precari della scuola prevede che, dopo aver presentato la domanda di Naspi, l’INPS invii agli interessati un SMS di conferma con l’avvenuta iscrizione automatica alla piattaforma SIISL.

Tuttavia, l’iscrizione automatica non è sufficiente: i lavoratori sono comunque obbligati a collegarsi personalmente alla piattaforma per:

  • confermare i dati di contatto, ovvero email e numero di cellulare;
  • aggiornare il curriculum vitae;
  • sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale (PAD);
  • consentire al sistema di predisporre il Patto di Servizio Personalizzato, necessario per accedere alle politiche attive del lavoro.

Tutti questi adempimenti devono essere completati entro 15 giorni dalla ricezione del messaggio.

Si tratta di passaggi obbligatori, in quanto la Naspi è un ammortizzatore sociale che prevede per i beneficiari il coinvolgimento in politiche attive del lavoro. In caso contrario, c’è il concreto rischio di vedersi:

  • ridotto l’importo della Naspi;
  • revocata completamente l’indennità di disoccupazione.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.