Multe Codice della Strada, ecco quando non vanno pagate perché troppo vecchie

Una multa per violazioni del Codice della Strada può andare in prescrizione? Come impugnare l'atto e quali sono le regole da rispettare.
5 mesi fa
2 minuti di lettura
Codice della Strada
Foto © Licenza Creative Commons

Le multe per infrazioni al Codice della Strada sono una delle principali cause che portano i contribuenti a problemi con cartelle esattoriali, Agenzia delle Entrate Riscossione, avvisi di pagamento, ecc.

Queste multe possono essere inflitte dalle Forze dell’Ordine durante un controllo ordinario, trovate sul parabrezza per parcheggi o soste irregolari, oppure inviate a casa dei contribuenti per infrazioni rilevate a distanza tramite apparecchi come autovelox e T-red del semaforo.

Soprattutto per le multe a distanza, le regole che le autorità devono rispettare sono molto precise e, in alcuni casi, possono rendere non pagabili le multe anche se l’infrazione è stata effettivamente commessa.

Caso di studio: notifica di una multa dopo cinque anni

“Buongiorno, ho ricevuto una notifica di pagamento per una multa che avrei preso circa 5 anni fa con la mia autovettura. L’importo è di 350 euro. Non ricordo nemmeno se effettivamente commisi la violazione alla base di questa multa. Volevo sapere se esiste una prescrizione per queste multe o se le autorità possono chiedere il pagamento anche dopo tanti anni.”

Multe Codice della Strada: quando non vanno pagate perché troppo vecchie

Prima di approfondire le regole che riguardano le multe per infrazione al Codice della Strada, tra obblighi di notifica da parte delle autorità e modalità di notifica, analizziamo il caso del nostro lettore. Per dare una risposta precisa, dovremmo poter visionare il verbale e la notifica, oltre ad analizzare lo storico relativo a questo atto.

Se la multa è diventata una cartella esattoriale, è possibile verificare tutto nell’area riservata ai servizi digitali dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, accessibile con credenziali come SPID. Nell’atto saranno presenti anche i richiami a precedenti comunicazioni inviate al contribuente prima dell’ultima notifica.

Questi dati sono fondamentali per approfondire il caso specifico e verificare se esistano opportunità di richiamare la prescrizione delle cifre iscritte a ruolo.

Anche per le multe stradali, le tempistiche sono importanti.

Termine delle notifiche, prescrizione, solleciti e atti: come fare per non pagare una multa

Il termine per la notifica della multa per una violazione al Codice della Strada non comminata in tempo reale è di 90 giorni. Le autorità hanno 3 mesi dalla data dell’infrazione per comunicarla al diretto interessato, termine che sale a 360 giorni se l’infrazione è commessa da un residente fuori dall’Italia.

La notifica della multa è solitamente spedita tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. E la data di spedizione è quella che conta per la verifica dei 90 giorni. Una multa inviata dopo i 90 giorni è da ritenersi nulla. Così come nulli sono tutti i provvedimenti successivi come avvisi di pagamento, ingiunzioni o cartelle esattoriali.

Tuttavia, le autorità possono comunque inviare avvisi e cartelle esattoriali anche per multe inizialmente inviate oltre i termini prestabiliti. L’annullamento dell’atto non è automatico; il diretto interessato deve impugnare l’atto davanti al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica.

Se il contribuente non impugna l’atto entro i 30 giorni successivi alla notifica, l’atto diventa definitivo. E la sanzione amministrativa deve essere pagata anche se originariamente era prescritta.

Come impugnare un atto per non pagare una multa

Va sottolineato che il contribuente che ha ricevuto la notifica di una multa per violazioni del Codice della Strada nei termini, ma non ha pagato, può sfruttare la prescrizione anche in una fase successiva, collegata agli atti successivi a un mancato pagamento.

Se passano 5 anni senza che vi sia stato alcun altro atto di sollecito dopo la notifica del verbale iniziale, la multa cade in prescrizione. Il metodo per garantirsi la facoltà di non pagare è il medesimo rispetto all’atto originario: rivolgersi al Giudice di Pace nei termini prima citati. La prescrizione richiede 5 anni di assenza di comunicazioni da parte di qualsiasi ente in relazione a quella multa.

Anche una sola notifica o un sollecito da parte delle autorità può azzerare i termini e far ripartire da capo il conteggio dei 5 anni.

In parole semplici, una multa presa nel 2018 al primo gennaio 2024 ha terminato i 5 anni dalla notifica del verbale. Ma se nel 2020 l’ente che ha comminato la sanzione, o l’Agenzia delle Entrate Riscossione, ha inviato un sollecito di pagamento, la nuova prescrizione utilizzabile sarebbe nel 2026.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

mutuo
Articolo precedente

Separazione e mutuo: si possono scaricare gli interessi per l’ex coniuge?

104
Articolo seguente

Quante ore devi trascorrere con il disabile nel giorno di permesso 104