Jeep può essere considerato nel mondo dei motori come uno dei marchi americani per eccellenza. Negli ultimi anni il brand statunitense di Fiat Chrysler Automobiles ha visto crescere le sue immatricolazioni un po’ in tutto il mondo. C’è però un paese dove il celebre marchio da 3 anni a questa parte è entrato in una spirale negativa notevole passando dalle 8.221 unità del 2014 alle attuali 1.269 unità. Parliamo della Russia mercato molto difficile per la casa automobilistica, nonostante che anche qui le vendite di Suv e crossover siano in forte crescita.

 

Jeep: i motivi del crollo belle vendite in Russia

 

In tanti si domandano come mai se anche in quel mercato le richieste di Suv sono in crescita il brand Jeep invece continua a crollare. I primi problemi si sono avuti nel 2015, quando le vendite della casa americana in Russia sono crollate del 75 per cento passando a 2.057 unità, quando invece l’anno prima se ne erano vendute 8.221.  L’anno scorso, le vendite russe del brand di FCA sono peggiorate ulteriormente scendendo del 38,3%, con solo 1.269 unità vendute in tutto il paese.

 

Sergey Stepanichev, vice direttore di Auto Analist, attribuisce la caduta di Jeep in Russia alla sua gamma assai limitata. Solo cinque veicoli sono attualmente venduti in Russia, e ciascuno di questi veicoli ha solo poche varianti di motore tra cui scegliere. Nel frattempo, le recenti crisi economiche in Russia hanno reso di fatto i veicoli Jeep troppo costosi per il consumatore medio.

 

Il  modello meno costoso di Jeep in Russia è il Renegade, che parte da un prezzo di RR 1.46 milioni l’equivalente di 25.600 dollari, mentre il modello best-seller in Russia, la Jeep Grand Cherokee, parte da un prezzo di RR 2.8, l’equivalente di 52.000 dollari.

 

 

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Jeep Cherokee

Jeep Cherokee

 

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Jeep sta inoltre cercando nuove collaborazioni con i concessionari in Russia.

Autocenter Aurora, uno dei più grandi rivenditori di auto in Russia, ha appena rescisso il suo contratto con FCA per “questioni di business”. In precedenza anche Elva Motors, un’altra importante catena di rivenditore in Russia, aveva  rescisso la sua collaborazione con Fiat Chrysler.

 

Nel 2015 il gruppo italo americano sembrava sul punto di realizzare uno stabilimento a San Pietroburgo con un investimento da un miliardo di dollari. La crisi però sembra aver convinto i dirigenti dell’azienda guidata da Sergio Marchionne a desistere.