L’Inps si riprende a rate, sulla pensione, i bonus non dovuti. Come canta Ivano Fossati con il brano C’è tempo: “E c’era tutto un programma futuro che non abbiamo avverato. È tempo che sfugge, niente paura, che prima o poi ci riprende. Perché c’è tempo, c’è tempo c’è tempo, c’è tempo, per questo mare infinito di gente”. Il tempo passa, ci scivola tra le dita e purtroppo non c’è nulla che possiamo fare per fermarlo. L’unica cosa che possiamo fare è vivere il presente, mentre volgiamo un occhio di riguardo al futuro.
Il tutto senza dimenticare il passato, soprattutto quando le autorità ci presentano il conto.
Lo sanno bene i tanti pensionati che nel corso delle ultime settimane hanno ricevuto una comunicazione poco gradita. L’Inps, infatti, ha fatto sapere di essere pronta a decurtare su diversi trattamenti pensionistici fino a ben 50 euro al mese, a partire dal mese di giugno.
Meno 50 euro sulla pensione da giugno: l’Inps si riprende a rate i bonus non dovuti
Una notizia indubbiamente poco gradita, ma che in realtà è stata annunciata con largo anticipo. Con un comunicato datato 7 gennaio 2025, infatti, l’Inps ha fatto sapere che a dicembre del 2024 ha:
“concluso le attività di verifica relative alle indennità una tantum erogate, in via provvisoria, nel 2022, per i titolari di prestazioni pensionistiche e assistenziali, sulla base delle dichiarazioni dei redditi del 2021 fornite dall’Agenzia delle Entrate. L’azione di verifica – condotta ai sensi dei decreti legislativi 50/2022 e 144/2022 – ha riguardato le indennità di 200 euro e 150 euro che erano state erogate provvisoriamente a coloro i cui redditi personali imponibili IRPEF 2021, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superassero rispettivamente i limiti di 35.000 e 20.000 euro”.
Nel caso in cui i redditi rilevati a consuntivo siano risultati superiori ai limiti poc’anzi citati, l’Istituto di previdenza ha provveduto ad inviare ai soggetti interessati una comunicazione di indebito tramite la Piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione SEND, ovvero il Servizio Notifiche Digitali.
A tal proposito, spiega sempre l’Inps, in linea generale il recupero verrà effettuato applicando una trattenuta con rate mensili dall’importo di 50 euro a partire dal cedolino di giugno 2025. Nel caso in cui non sia possibile effettuare il recupero tramite trattenuta sull’assegno pensionistico, allora l’Inps provvederà ad inviare un Avviso di pagamento PagoPA.
Quando verranno pagate le pensioni di giugno
Oltre a dover fare i conti con un possibile taglio di 50 euro, nel mese di giugno i pensionati dovranno fare i conti anche con uno slittamento dei pagamenti. In genere, infatti, l’erogazione dei trattamenti pensionistici avviene il primo giorno bancabile del mese. Tale data può slittare se il primo giorno è festivo. Proprio questo è il caso del mese di giugno, dato che il 1° cade di domenica, mentre il giorno 2 si celebra la Festa della Repubblica. Per questo motivo i pagamenti avranno luogo a partire da martedì 3 giugno 2025, sia per coloro che ritirano l’assegno presso uno degli sportelli di Poste Italiane dislocati sul territorio, sia per quanti optano per l’accredito bancario o postale.