Lo smart working non è solo un’opzione per ridurre costi energetici e di affitto per le aziende e della benzina per il lavoratore, ma è anche un appiglio certo per categorie precise di lavoratori che ne hanno bisogno. Alcuni, a causa di precise condizioni di salute, devono poter continuare a lavorare in sicurezza a casa e lontani da possibili contagi. Altri, per una gestione familiare più efficiente. Una soluzione lavorativa che, volenti o nolenti, si è fatta necessaria in pandemia e che prosegue il suo corso: il governo sta lavorando a una proroga dello smart working per lavoratori fragili e genitori con figli under 14 fino al 31 marzo 2023.

La misura a favore del lavoro agile era già stata prorogata nella conversione del DL Aiuti bis 115-2022, rendendola attiva fino al 31 dicembre 2022. Una scadenza che si avvicina rapida e che richiede un intervento del Governo per capire cosa succederà adesso per queste categorie.

Smart working: cosa sappiamo sulla proroga

La discussione nell’esecutivo si fa ancora animata: l’obiettivo è trovare un accordo sulla prossima data di termine della proroga. I partiti vogliono estendere la possibilità di smart working per per fragili e genitori di under 14 fino al 31 marzo 2023, ma in alcuni casi si discute anche la possibilità di arrivare fino al 31 dicembre 2023. Il tempo per le discussioni scarseggia: mancano pochi giorni alla scadenza dell’ultima proroga ed è necessario agire.

A chi è rivolto questo prolungamento del lavoro agile

Il prolungamento del diritto allo smart working, come accennato, è rivolto a due particolari categorie purché il tipo di prestazione lo consenta:

  • ai lavoratori fragili, sia del settore pubblico che privato: persone con particolari patologie o disabilità secondo l’art 25 bis DL 115 2022 – La norma istitutiva è  l’art. 26, commi 2 e 2-bis, del decreto-legge 17 marzo  2020,  n. 18);
  • ai lavoratori dipendenti con figli under 14 solo nel settore privato, come da art. 23 bis DL 115 2022 che proroga l’art 90 DL 34 2020 Rilancio.

Nel primo caso rientrano persone con certificazione medica con problemi di immunità, con terapie salvavita in corso, disabilità gravi o pazienti oncologici.

Questi possono ambire a diverse mansioni, purché nella medesima categoria o area di inquadramento previste dal CCNL di riferimento, con incluso lo svolgimento di una attività di formazione professionale. Per quanto riguarda i genitori di figli sotto i 14 anni, invece, devono rispettare due condizioni: che la mansione sia compatibile con lo svolgimento in modalità agile e che l’altro genitore sia occupato e non sia percettore di ammortizzatori sociali.

Equilibrio vita privata e lavoro: il Decreto 155/2022

Uno dei pregi del lavoro agile è che può, purché ne vengano rispettate le premesse, aiutare a trovare un migliore equilibrio tra vita privata e carriera, lasciando spazio anche al tempo per il tempo libero del lavoratore. Un aspetto che può sembrare scontato, ma che non lo è affatto: straordinari obbligati e continue intrusioni nel weekend o fuori orario sono ormai divenuti la norma. È per questo che il 13 agosto 2022 è entrato in vigore il Decreto 105/2022 che prevede l’obbligo per i datori di lavoro di dare priorità alle richiesta di smart working da parte di queste categorie:

  • lavoratori con figli fino a dodici anni o con figli disabili;
  • lavoratori disabili e con serie problematiche di salute;
  • lavoratori che prestano assistenza e cura ad altri familiari.

Come da norma, questi lavoratori non possono essere demansionati, licenziati, trasferiti e sanzionati.