L’inflazione galoppa, i prezzi si alzano così come i tassi di interesse, rendendo difficile non solo risparmiare qualcosa, ma proprio arrivare a fine mese per molti italiani. Tuttavia, una nota positiva c’è in questo periodo e riguarda le assunzioni, in continua crescita. Le offerte di lavoro nel mese di febbraio mostrano un trend in aumento, corroborato dalla previsione di oltre 386mila assunzioni che si raggiungeranno entro fine mese. In generale, si prevede un corposo aumento anche per il trimestre febbraio-aprile (+17,1% rispetto al 2022).

Una crescita occupazionale che supera il periodo pre Covid

L’aumento dell’occupazione è un dato particolarmente positivo anche in relazione agli ultimi anni. Non si tratta di una ripresa post Covid, che sarebbe naturale e normale. È invece una vera e propria crescita anche rispetto al 2019: 52mila assunzioni in più, il 15,6%.

Mismatch tra domanda e offerta

L’altro dato in aumento, questa volta non in accezione positiva, è quello relativo al vuoto occupazionale dato dal mancato incontro tra domanda e offerta.

Ben 178mila profili professionali, pari al 46,2% delle offerte di lavoro di febbraio, non sono facili da trovare.

Mancano i candidati, le figure lavorative specializzate.

Una soluzione per colmare questa carenza il governo la sta mettendo in campo con l’istituzione di corsi di formazione obbligatori per i percettori di reddito di cittadinanza. Chi riceve il sussidio è tenuto a seguirne uno per poter mantenere l’assegno fino al 31 luglio, data dell’abolizione dell’rdc.

Un’opportunità ghiotta, che però presenta alcune criticità, su tutte l’attuale difficoltà logistica nell’organizzare i corsi.

Il boom dell’edilizia e la crescita dell’immobiliare

Per quanto riguarda i settori che trainano la crescita, in prima posizione troviamo l’edilizia, spinta dai vari bonus. Le offerte di lavoro di febbraio nelle costruzioni contano 48mila proposte, seguite dalle 22mila della meccatronica, le 18mila della metallurgie e le 10mila del comparto alimentare.

In salita anche le offerte di lavoro nel settore immobiliare. Il Lazio, e in particolare Roma, confermano il dato del 2022, con una richiesta sempre maggiore di commessi e di agenti immobiliari.

Dopo la forte crisi che hanno toccato il mercato immobiliare (specie quello romano con un calo del 30% nei prezzi) nel 2019, la ripresa dal Covid ha favorito il ritorno ad una discreta appetibilità del mattone.

Sono salite le vendite, di conseguenza i prezzi e il mercato  è tornato ad essere più dinamico. Siamo ancora lontani dalle cifre di inizio millennio, probabilmente irraggiungibili per molto tempo, ma almeno si può parlare di ripresa.