Ebbene sì, può capitare di dover rifiutare un’offerta di lavoro. Magari l’annuncio non includeva tanti dettagli rivelati solo in sede di colloquio. Forse qualche aspetto dell’azienda non è piaciuto una volta avuta l’occasione di parlare con chi la gestisce. A volte la realtà tradisce le aspettative. Infine, tanto per concludere le casistiche più comuni, capita di fare più colloqui negli stessi giorni e un’altra azienda si è fatta avanti prima. Insomma, la possibilità di dover rifiutare un’offerta di lavoro è concreta e bisogna saperla gestire.

È infatti essenziale saper usare le parole giuste per non indispettire chi ci ha offerto un’opportunità, ci ha dedicato del tempo e potrebbe richiamarci in futuro. Come sceglierle? Queste sono tutte le informazioni necessarie per non sbagliare e non pregiudicare successive possibilità.

Come rifiutare un’offerta di lavoro: agire in velocità

Come dimostra la grande ondata di dimissioni che sta cambiando l’attuale mercato del lavoro, oggi più che mai siamo attenti a scegliere ambienti che incontrino le nostre esigenze. Oltre alle motivazioni già analizzate nell’introduzione, può capitare di mandare una candidatura entusiasta e poi scoprire che il contratto proposto non è commisurato all’esperienza acquisita. Oppure, che lo stipendio non è adeguato al costo della vita e non soddisfa le nostre esigenze economiche, problema largamente diffuso in Italia.

L’azienda potrebbe essere tra quelle che non permettono la crescita, ma anzi immobilizzano il lavoratore senza fornirgli opportunità di carriera. In alcuni casi l’ambiente lavorativo appare tossico e non in linea con i nostri valori, oppure non prevede alcuna flessibilità nell’orario o possibilità di lavoro agile. Per farla breve, i motivi per rifiutare un’opportunità di lavoro possono essere davvero tanti, tutti assolutamente degni di nota. Contando che passiamo al lavoro la maggior parte della nostra giornata a lavoro, è fondamentale sceglierlo al meglio.

Quindi, la prima cosa da fare per rifiutare un’opportunità di lavoro in modo corretto è quella di informare immediatamente l’azienda delle nostre intenzioni, senza tirarla per le lunghe e prendere tempo. Così facendo, le consentiamo di avviare rapidamente altre procedure di selezione e minimizzare il tempo perso. Un gesto di rispetto importante che lascerà un’impressione positiva, nonostante la trattativa non sia andata a buon fine.

Come comunicare le nostre intenzioni all’azienda

La domanda sorge spontanea. Attraverso quale mezzo è meglio comunicare all’azienda il rifiuto dell’offerta di lavoro? Abbiamo a disposizione tre vie. La prima è quella dell’email, più semplice da gestire perché permette di ponderare ogni parola senza un immediato confronto diretto. Quest’ultimo potrebbe infatti generare molta ansia. È inoltre comoda perché lascia una traccia, consentendo all’azienda di ricontattarci facilmente e rapidamente in caso di nuova proposta in futuro.

L’alternativa è quella di rifiutare l’offerta di lavoro tramite messaggio privato su LinkedIn, particolarmente comodo se è già stato utilizzato nelle prime fasi di contatto con l’azienda o con il recruiter. Decisamente immediato, semplifica la comunicazione delle nostre intenzioni. Deve però essere scritto con attenzione, gentilezza e grande professionalità per non lasciare una cattiva impressione.

Infine, possiamo discuterne a telefono. Questa è certamente l’opzione più impegnativa, difficile da gestire per chi prova ansia per il confronto in tempo reale o per chi teme il giudizio dall’altra parte. Durante la conversazione a voce si percepiscono facilmente la delusione e lo scorno e può capitare di subire pressioni. È comunque fondamentale, anche a voce, mantenere un tono controllato, professionale, sempre gentile.

Come rifiutare un’offerta di lavoro: cosa scrivere e come

Nel caso in cui, per rifiutare un’offerta di lavoro, optassimo per i primi due mezzi (email o messaggio LinkedIn), è importante saper scrivere un messaggio corretto.

Gli esperti consigliano di inserire sempre un testo introduttivo in cui si ringrazia per l’opportunità offerta dall’azienda, di cui ci sentiamo estremamente grati e onorati nonostante la decisione presa. Pur mantenendo un tono gentile, conciliante e curato, l’onestà è essenziale. È infatti utile specificare le motivazioni che ci portano al rifiuto, dalle considerazioni sullo stipendio non commisurato alle proprie esigenze all’eccessiva distanza del luogo di lavoro, passando per l’esigenza di una flessibilità che l’azienda non concede. È possibile anche ammettere senza di aver accettato un’altra proposta arrivata prima o più in linea con i nostri obiettivi.

Purché indicata in modo corretto, qualsiasi ragione fornita può essere essenziale nel caso in cui l’azienda sia disposta a fare una controproposta o a contattarci più avanti nel tempo. A questo punto va ribadita l’intenzione di coltivare buoni rapporti con il recruiter o con l’azienda, specificando di rimanere a disposizione per le prossime opportunità. Chiudiamo sempre il messaggio scusandoci per l’eventuale incomodo causato dalla nostra decisione e ringraziando ancora per il tempo che ci è stato dedicato.

Non servono testi lunghissimi: bastano poche righe, ben pensate e scritte con attenzione.