INPS, domande di pensione: addio agli arretrati, ecco perché i tempi si riducono

Oggi l'INPS diventa capace di accogliere una domanda di pensione in tempi nettamente inferiori al passato e gli arretrati non ci sono più.
1 mese fa
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domanda pensione
Foto © Investireoggi

Solo gli addetti ai lavori – cioè esperti previdenzialisti, consulenti, operatori di Patronato e figure simili – sanno di cosa ci accingiamo a parlare. Forse lo ricordano anche coloro che sono andati in pensione diversi anni fa, se non addirittura decenni or sono.

Un tempo, i tempi di attesa per l’espletamento di una pratica pensionistica all’INPS erano molto più lunghi rispetto a oggi. Non è chiaro cosa abbia determinato questa inversione di tendenza, ovvero questo drastico accorciamento dei tempi. Forse la digitalizzazione dei servizi, o forse miglioramenti interni all’INPS di cui si parla poco.

Fatto sta che oggi, sulle domande di pensione, si può quasi dire addio agli arretrati.

INPS, domande di pensione: addio agli arretrati, ecco perché i tempi si riducono

Le domande di pensione vanno presentate nel momento giusto, ovvero poco prima del completamento dei requisiti di accesso. Ad esempio, se compi 67 anni a fine giugno, la domanda andrebbe presentata tra fine maggio e inizio giugno, poiché la pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si maturano i requisiti.

Tuttavia, ci sono casi in cui l’INPS richiede che la domanda sia presentata dopo il compimento effettivo dell’età o dei requisiti. È il caso, ad esempio, dell’assegno sociale, che se richiesto in anticipo – ad esempio a maggio per chi compie 67 anni a giugno – rischia di essere rigettato.

Inoltre, per alcune prestazioni previdenziali, la decorrenza è posticipata di alcuni mesi a causa delle cosiddette finestre di decorrenza. Ma ciò non cambia le tempistiche consigliate per la presentazione delle domande.

In passato, mesi di attesa e arretrati da incassare

Fino a qualche anno fa, dopo la presentazione della domanda, l’INPS poteva impiegare anche diversi mesi per accoglierla.

Questo non modificava però la data di decorrenza del trattamento pensionistico.

Così, dopo 3, 4 o anche 5 mesi, il neo pensionato riceveva la pensione, comprensiva dei mesi arretrati. Quei mesi intercorsi tra la domanda (con requisiti già maturati) e la conclusione dell’istruttoria erano salvati sotto forma di arretrati, spesso con un primo accredito particolarmente corposo.

Pratiche fast, ecco perché adesso tutto si svolge in rapidità

Come si legge sul sito di Milano Finanza, oggi l’INPS ha adottato “un nuovo modello di rapporto con utenti, cittadini e imprese, centrato sulla personalizzazione dei servizi attraverso l’impiego di nuove tecnologie, e in particolare dell’Intelligenza Artificiale”. Un cambiamento che ha contribuito notevolmente ad accorciare i tempi.

Il Presidente dell’INPS, Gabriele Fava, ha evidenziato vari aspetti dell’attività dell’Istituto nel corso della presentazione della Relazione di Verifica del Consiglio di indirizzo e vigilanza.

Secondo quanto riportato, i tempi di espletamento delle pratiche – sia pensionistiche che di altra natura, come ad esempio la NASpI – si sono notevolmente ridotti.

Per le domande di pensione molto cambia da pratica a pratica

Nel caso delle pensioni, nel 2024 si registra una media di soli 30 giorni per completare l’iter della domanda, che è così accolta entro un mese.

Naturalmente, questa tempistica rapida vale per le pratiche senza anomalie, errori o incongruenze. Tra il 2023 e il 2024, le domande concluse in 30 giorni sono aumentate del 5%, mentre sono diminuite al 4% quelle che hanno richiesto un’istruttoria più lunga, fino a 120 giorni, a causa di problematiche tecniche o documentali.

In alcuni casi, è lo stesso settore pubblico a generare ritardi, dovuti al fatto che, nel Pubblico Impiego, esiste ancora un meccanismo non pienamente efficiente. Come ha spiegato lo stesso Presidente Fava, c’è un problema ormai cronico: il ritardo nell’aggiornamento del conto assicurativo dei dipendenti pubblici.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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