Il principio secondo cui, in base al lavoro svolto, si dovrebbe poter andare in pensione prima, è da anni al centro dell’attenzione dei legislatori. Differenziare le pensioni, consentendo l’uscita anticipata dal lavoro a chi è impiegato in mansioni gravose o usuranti, dovrebbe rappresentare una linea guida prioritaria anche per i prossimi interventi in materia previdenziale.
A dire il vero, già oggi esistono misure che permettono questo tipo di anticipo. Alcune sono ben conosciute, altre meno note, ma tutte rappresentano opportunità concrete per i lavoratori impegnati in attività particolarmente faticose. Di seguito, una panoramica completa e aggiornata delle possibilità offerte dal sistema previdenziale per chi svolge un lavoro pesante.
Gravosi e usuranti in pensione prima: ecco le misure (anche meno conosciute) per l’anticipo
Nel 2025, tre misure principali consentono ai lavoratori gravosi o usuranti di andare in pensione anticipatamente. In attesa di riforme più strutturate, queste opzioni permettono un anticipo considerevole rispetto ai canali ordinari. Inoltre, per la generalità dei lavoratori di queste categorie, esiste anche una sorta di salvaguardia che consente un anticipo di 5 mesi sulla pensione di vecchiaia.
Il principio alla base è di tipo equitativo e sanitario: chi svolge attività logoranti ha un’aspettativa di vita mediamente inferiore, quindi ha senso prevedere forme di uscita agevolata. Ci sono infatti lavori che possono essere svolti anche in età avanzata e altri che, per la loro natura, non lo consentono affatto.
Lavori gravosi e lavori usuranti: categorie differenti, misure diverse
Un errore molto comune è confondere i lavori gravosi con quelli usuranti. In realtà si tratta di categorie distinte, definite da diversi riferimenti normativi e associate a diverse misure pensionistiche.
Lavori usuranti (D. Lgs. 67/2011):
- Lavori in galleria, cava o miniera
- Lavori in spazi ristretti e angusti (es. pozzetti)
- Attività con esposizione costante ad alte temperature
- Attività di asportazione amianto
- Lavoro di palombaro
Inoltre, rientrano tra i lavori usuranti:
- Lavoro notturno continuativo o prevalente tra le 00:00 e le 05:00
- Addetti alle linee di montaggio a catena
- Autisti di trasporto pubblico con mezzi da almeno 9 posti
Lavori gravosi:
- Conciatori di pelli e pellicce
- Addetti alle pulizie non qualificati
- Facchini, camionisti, gruisti e operatori di perforazione
- Macchinisti ferroviari e personale viaggiante
- Infermieri e ostetriche in sala su turni
- Educatori d’infanzia e maestre di nido
- Operai edili, addetti a manutenzione edifici
- Operatori ecologici, netturbini
- Assistenti a persone non autosufficienti
- Lavoratori agricoli, siderurgici, marittimi, pescatori
Le due misure valide per i lavori usuranti e una sola anche per i gravosi
Le misure pensionistiche disponibili non sono tutte applicabili a entrambe le categorie. Solo una misura, la Quota 41 per lavoratori precoci, riguarda sia i lavori usuranti che i gravosi.
Quota 41 per lavoratori precoci (gravosi e usuranti):
- 41 anni di contributi complessivi
- Almeno 1 anno di contributi prima dei 19 anni
- Almeno 35 anni di contributi effettivi (esclusi malattia/disoccupazione)
- Attività gravosa o usurante svolta per 7 degli ultimi 10 anni o 6 degli ultimi 7
Scivolo pensione usuranti (solo per lavori usuranti):
- 35 anni di contributi
- 61 anni e 7 mesi di età
- Raggiungimento della Quota 97,6 (età + contributi, con frazioni ammesse)
- Lavoro usurante svolto per 7 degli ultimi 10 anni o per almeno metà della vita lavorativa
Per questa misura è obbligatorio presentare la domanda di certificazione del diritto entro il 1° maggio dell’anno precedente a quello in cui si maturano i requisiti.
In caso contrario, la decorrenza viene posticipata da 1 a 3 mesi in base al ritardo.
Per i lavori gravosi c’è anche l’APE sociale (ma non per gli usuranti)
L’APE Sociale è una misura destinata solo ai lavoratori gravosi, non a quelli usuranti. Consiste in un reddito ponte fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia a 67 anni.
Requisiti APE sociale:
- 63 anni e 5 mesi di età
- 36 anni di contributi
- Attività gravosa svolta per 7 degli ultimi 10 anni o 6 degli ultimi 7
Gravosi e usuranti: sconto di 5 mesi sull’età pensionabile
Chi svolge un lavoro gravoso o usurante può usufruire di uno sconto di 5 mesi sull’età per la pensione di vecchiaia. In pratica, può evitare l’incremento introdotto il 1° gennaio 2019, che portò l’età pensionabile da 66 anni e 7 mesi a 67 anni.
Le due opzioni per la pensione di vecchiaia:
- 67 anni di età + almeno 20 anni di contributi (anche figurativi o volontari)
- 66 anni e 7 mesi di età + almeno 30 anni di contributi effettivi (esclusi riscatto, volontari, figurativi)
Perché la polizia locale non è un lavoro usuranti?