Scade oggi, 31 luglio 2020, il termine per il pagamento della 2° rata del saldo imposte dell’anno 2019 e della I° rata di acconto per il 2020.

Ci riferiamo a tutti coloro che non sono titolari di partita IVA e che devono pagare il saldo IRPEF ed addizionale comunale e regionale del 2019 ed al I° acconto IRPEF ed addizionale comunale del 2020 che scaturiscono dal Modello Redditi PF/2020 o Modello 730/2020 presentato con la formula “senza sostituto d’imposta”.

Ricordiamo che i soggetti non titolari di partita IVA, sono chiamati a pagare:

  • il saldo delle imposte riferite all’anno 2019 e lo dovevano fare entro il 30 giugno 2020 oppure entro i 30 giorni successivi (quindi entro il 30 luglio 2020) maggiorando dello 0,40% l’importo dovuto;
  • il II° o unico acconto riferito all’anno d’imposta 2020 e lo dovranno fare entro il 30 novembre 2020.

Dichiarazione dei redditi: entro quando inviarla

In merito alla scadenza dei termini di invio della dichiarazione reddituale, per chi presenta il Modello 730/2020 (con o senza sostituto d’imposta) ci sarà ancora tempo fino al 30 settembre 2020 per inviarlo.

Chi invece presenta la propria dichiarazione con il Modello Redditi/2020 avrà tempo fino al 30 novembre 2020. Inoltre:

  • chi presenta il Modello 730 senza sostituto o il Modello Redditi doveva versare gli importi dovuti a titolo di saldo e I° acconto con il Modello F24 alle citate scadenze (stessa cosa dovrà fare per il II° o unico acconto);
  • chi invece ha presentato il Modello 730 con sostituto si ritroverà l’addebito del l’importo dovuto direttamente in busta paga o cedolino pensione a seconda che sia un dipendente o un pensionato.

La scelta di rateizzare: le scadenze da ricordare

Chiunque può decidere di rateizzare le suddette somme dovute. Tuttavia, la rateizzazione può avvenire solo per il saldo e I° acconto e non anche per il II° o unico acconto (il quale va in ogni caso pagato in unica soluzione entro il prossimo 30 novembre. Si tenga, comunque, presenta il pagamento rateale deve essere completato entro il mese di novembre (pertanto il massimo di rate che si è potuto scegliere è 6) e che la rateazione non deve necessariamente riguardare tutti gli importi (ad esempio, è possibile rateizzare il primo acconto IRPEF e versare in un’unica soluzione il saldo, o viceversa).

Quindi, è potuto accadere che il contribuente abbia deciso di rateizzare l’importo che doveva pagare entro il 30 giugno scorso oppure 30 luglio con maggiorazione dello 0,40%.

Sugli importi rateizzati sono dovuti gli interessi nella misura del 4% annuo, da calcolarsi secondo il metodo commerciale, tenendo conto del periodo decorrente dal giorno successivo a quello di scadenza della prima rata fino alla data di scadenza della seconda.

Detto ciò, i contribuenti non titolari di partita IVA, che hanno scelto di rateizzare, avevano due strade percorribili, ossia:

  • effettuare il pagamento della prima rata entro il 30 giugno 2020;
  • ovvero entro il 30 luglio 2020 maggiorando l’importo dovuto dello 0,40% a titolo d’interesse corrispettivo.

Ne consegue che per chi ha deciso di pagare la prima rata il 30 giugno le scadenze sono le seguenti:

  • 1° rata – 30 giugno
  • 2° rata – 31 luglio
  • 3° rata – 31 agosto
  • 4° rata – 30 settembre
  • 5° rata – 2 novembre (il 31 ottobre è sabato)
  • 6° rata – 30 novembre

Per chi, invece, ha deciso di pagare la prima rata il 30 luglio le scadenze sono le seguenti (l’importo da rateizzare andava prima maggiorato dello 0,40%):

  • 1° rata – 30 luglio
  • 2° rata – 31 luglio
  • 3° rata – 31 agosto
  • 4° rata – 30 settembre
  • 5° rata – 2 novembre (il 31 ottobre è sabato)
  • 6° rata – 30 novembre

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