In arrivo un nuovo strumento per controllare i conti corrente: l’evasione fiscale rimane uno dei problemi cronici per l’Italia visto che l’ammontare delle tasse non riscosse ammonta a 1.100 miliardi di euro. I controlli dell’Agenzia delle Entrate si concentrano sui conti correnti.

Conto corrente e Fisco: quando scattano i controlli?

Il conto corrente, oltre ad essere un utile strumento per gestire il denaro, è anche oggetto dei controlli fiscali. Infatti, l’amministrazione tributaria può effettuare i controlli e rilevare le eventuali anomalie.

I controlli fiscali sui conti correnti scattano quando il risparmiatore accede a contributi, sussidi, sovvenzioni e ad altre agevolazioni economiche.

Anche l’eccessivo risparmio può fare insospettire il Fisco, che può avviare i controlli sul conto corrente. L’Agenzia delle Entrate può chiedere al contribuente/correntista di giustificare la provenienza dei guadagni.

In assenza di uscite, l’Agenzia delle Entrate sospetta che il contribuente possa disporre di somme non dichiarate ed evase.

Controllo Conti Correnti: il nuovo strumento a disposizione del Fisco

Il nuovo strumento a disposizione del Fisco per controllare i conti correnti è il Risparmiometro. Si tratta di un tool che si rivela efficace per controllare i conti correnti e rilevare le anomalie tra quanto dichiarato e quanto effettivamente guadagnato.

Il Risparmiometro è uno strumento che prevede la verifica preliminare del saldo del conto corrente, ovvero la rilevazione della giacenza media, poi il controllo dei movimenti in ingresso e in uscita e il confronto con i dati contenuti nella dichiarazione dei redditi. Il contribuente/risparmiatore deve dimostrare la correttezza della propria condotta.

Il Risparmiometro controlla numerosi strumenti tra cui:

  • Conti Correnti
  • Conti Deposito
  • Bond
  • Investimenti in azioni
  • Prodotti finanziari in portafoglio.

Il Fisco controlla i movimenti sui conti correnti e gli investimenti e li incrocia con i redditi dichiarati. Nel caso in cui si verifichi una discrepanza, scattano i controlli fiscali e le indagini da parte dell’amministrazione tributaria.

Pertanto, tutti i prelievi, versamenti, i movimenti, i bonifici e le transazioni destinati ad acquistare beni durevoli o beni di lusso sono oggetto di monitoraggio e di accertamento tributario.

Conti correnti non movimentati sono oggetto di controllo da parte del Fisco?

Anche i conti correnti non movimentati sono oggetto di monitoraggio fiscale: ogni mese i correntisti devono fare fronte a diverse uscite (dalle bollette al canone di affitto, dalla rata del mutuo al prestito). È quasi impossibile che i movimenti in entrata ed in uscita siano rari. Ciò insospettisce l’Agenzia delle Entrate che può richiedere al contribuente spiegazioni.