La tredicesima sulla pensione è già sui conti degli italiani. La gratificazione di fine anno, come previsto, è corrisposta col pagamento dell’ultimo rateo della rendita il primo giorno lavorativo del mese. Per cui si tratta di venerdì 1 dicembre 2023. L’importo è stato aggiornato in base ai recenti conguagli dell’inflazione che il governo ha deciso di anticipare di un mese.

Si tratta, per la precisione, di un +0,8% rispetto alla pensione 2022, dato dalla differenza fra quanto già precedentemente anticipato (7,3%) e quanto successivamente stabilito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (8,1%).

I dati sono elativi all’incremento dei prezzi al consumo rilevati dall’Istat nel corso del 2023 e certificati in via definitiva dal governo.

Tredicesima pensione 2024 più bassa

Ma se per quest’anno i pensionati possono gioire di una tredicesima migliore rispetto al passato, altrettanto non si potrà dire per il 2024. La mensilità aggiuntiva, al pari dei restanti dodici ratei di rendita, è gravata da imposte Irpef che l’Inps trattiene ogni mese. L’importo è visibile, sia sul cedolino mensile che sulla certificazione unica che viene inviata annualmente al pensionato.

Dal prossimo anno, infatti, verranno meno i benefici del taglio al cuneo fiscale la cui misura non è definitiva. A meno di un successivo intervento legislativo, quindi, dal 2024 si tornerà a pagare pienamente le tasse anche sulla tredicesima delle pensioni. Più precisamente lo sconto fiscale resterà per i lavoratori, mentre non sarà rinnovato per i pensionati.

Da notare che la manovra del taglio al cuneo fiscale, così come previsto dal decreto lavoro dello scorso mese di maggio, prevede un taglio delle tasse in busta paga per i lavoratori con lo stanziamento di 3,4 miliardi per il 2023 e 4,5 miliardi per il 2024.

La tredicesima mensilità, cos’è e come funziona

La tredicesima mensilità è un’indennità prevista per i lavoratori dipendenti, ma spetta anche ai pensionati, ai titolari di prestazioni assistenziali e ai titolari di rendite ai superstiti e di reversibilità.

L’importo lordo della tredicesima si calcola moltiplicando la pensione lorda mensile per il numero di mesi di spettanza effettiva (nell’anno di riferimento). E dividendo il tutto per 12.

Ad esempio, una rendita lorda mensile di 1.000 euro, per un beneficiario che ha maturato 12 mesi di rendita effettiva nel 2023, avrà una tredicesima lorda di 833,33 euro. L’importo lordo della pensione è soggetto a tassazione, ma in misura ridotta rispetto alla tassazione ordinaria.

In particolare, la tredicesima è soggetta alla ritenuta Irpef e alla ritenuta contributiva. La ritenuta Irpef è applicata in base alla fascia di reddito del beneficiario. La ritenuta contributiva è applicata in base alla tipologia di pensione percepita. La mensilità aggiuntiva si paga insieme alla pensione, in genere il primo giorno bancabile del mese di dicembre.

Il bonus aggiuntivo sulla tredicesima

Nel 2023, la tredicesima dei pensionati si è pagata il 1° dicembre. Inoltre, nel 2023, è arrivato anche un bonus tredicesima per i pensionati con redditi bassi. Tale bonus è pari a 154,94 euro ed è stato accreditato insieme alla pensione, in automatico, a tutti i pensionati che hanno rispettato i seguenti requisiti:

  • avere un reddito complessivo nel 2023 non superiore a 7.327,32 euro;
  • essere titolari di pensione di vecchiaia, di reversibilità, ai superstiti, anticipata o di determinate prestazioni assistenziali, in relazione all’invalidità civile.

Riassumendo…

  • Col pagamento dell’ultimo rateo di pensione 2023 è corrisposta anche la tredicesima.
  • La gratificazione natalizia si rivaluta ulteriormente dello 0,8% rispetto allo scorso anno.
  • Pagato anche il bonus da 154 euro per i pensionati meno abbienti.
  • Dal 2024 la tredicesima sarà inferiore per effetto del venir meno dei benefici del taglio al cuneo fiscale.