Per alcuni pensionati con la pensione del mese di dicembre ci sarà ancora una volta, anche nel 2023, la gradita notizia del bonus tredicesima. Infatti molti contribuenti oltre alla tredicesima mensilità che comunemente viene pagata dall’INPS sempre a dicembre, riceveranno anche un emolumento aggiuntivo pari a 154,94 euro. Un versamento una tantum che però riguarda solo determinati pensionati. In risposta al quesito di un nostro lettore, andiamo ad analizzare quali sono i requisiti necessari per poter prendere questo bonus che non prevede alcuna domanda da parte dei contribuenti.

“Buonasera, mi chiamo Andrea e volevo alcune informazioni relative al bonus tredicesima sulle pensioni. Sono titolare di una pensione di vecchiaia che prendo dal 2005. Dal momento che il mio assegno è pari a 1.090 euro al mese dopo gli aumenti di quest’anno, volevo capire se questo bonus andava richiesto o meno dal momento che non l’ho mai percepito. Mi spiegate come funziona?”

A dicembre bonus tredicesima di 154,94 euro in più sulla pensione, ma ecco redditi e trattamenti come devono essere

La cifra aggiuntiva di 154,94 euro sulla tredicesima della pensione è stata introdotta dalla legge n° 388 del 23 dicembre 2020. Infatti l’articolo 7 di questa legge, prevede per i pensionati, un emolumento aggiuntivo se ci sono alcune condizioni prestabilite. Come anticipato in premessa, infatti, il bonus spetta ai titolari di uno o più trattamenti a carico dell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima, e di tutti i fondi previdenziali, sempre obbligatori come previsto dal decreto legislativo n° 509 del 1994.

Ma solo se il pensionato rientra in una particolare fascia. Infatti si tratta di soggetti, titolari di pensione che per importo non supera quello del trattamento minimo INPS.

Come funziona il bonus tredicesima 2023 sulla pensione di dicembre

Nel 2023 in pratica, per quanto detto prima, il pensionato che pensa di avere diritto al bonus tredicesima, non deve avere una pensione superiore a 7.328,62 euro annui, perché per l’anno 2023 il trattamento minimo mensile è pari a 563,73 euro al mese.

Questo è il vincolo da rispettare per ricevere il bonus tredicesima che, ripetiamo, non è erogato dietro domanda da parte degli interessati. Per via di questo vincolo, è evidente che il nostro lettore non può avere diritto al bonus in quanto prende un trattamento che supera i limiti prima esposti.

La guida al benefit aggiuntivo con la pensione di dicembre 2023

A fugare ogni dubbio, ecco le regole che l’INPS segue per erogare questo bonus ai potenziali beneficiari. Per calcolare l’importo della pensione annua da cui deriva eventualmente il diritto al bonus, si deve tenere conto non solo della pensione maturata in base ai contributi versati, ma anche quella completata dalle maggiorazioni sociali, al netto però degli assegni per il nucleo familiare. Oltretutto, il bonus non si eroga in misura fissa a tutti i beneficiari.

Per godere infatti dell’intera cifra prevista, ovvero dei 154,94 euro una tantum, serve non superare l’importo della pensione mensile prima citata. Chi prende di più, e fino a 7.482,26 euro, ha diritto ad un bonus ridotto e calcolato dalla differenza tra questa somma e la pensione percepita. Per esempio, un contribuente che annualmente prende un trattamento da 7.400 euro, avrà diritto a 82,26 euro di bonus.

Non per tutti i pensionati e non a tutti l’importo intero

Per il bonus tredicesima però, oltre ai vincoli legati all’importo della pensione, si guarda anche a dei vincoli reddituali, sia del pensionato che dell’eventuale coniuge.
Il limite reddituale è collegato sempre al trattamento minimo INPS.

Difatti per rientrare nel perimetro del bonus aggiuntivo, bisogna avere redditi non superiori ad 1,5 volte l’importo annuo del trattamento minimo. Pertanto, reddito non superiore a 10.992,73 euro. Limite quest’ultimo valido per il singolo pensionato, perché se coniugato, tale limite raddoppia.