Sulla riforma pensioni non si sa più che pesci pigliare per dribblare lo scoglio dei 67 anni della Fornero. D’altro canto, non si può più nemmeno mettere mano al debito pubblico, già alle stelle.

L’ultima trovata del governo è quella di favorire l’anticipo alla pensione a partire dai 64 anni facendo pagare pegno ai datori di lavoro tramite i fondi pensione. In cambio lo stesso dovrà assumere giovani under 35.

In pensione tre anni prima coi fondi pensione

La novità è contenuta in un emendamento al decreto energia numero 21 del 21 marzo 2022 che sta per essere convertito in legge.

Il punto riguarda in particolare l’art. 12 “agevolazioni contributive per il personale delle aziende in crisi”.

In pratica i fondi bilaterali, ai quali aderiscono le aziende, potranno versare i contributi previdenziali per i lavoratori a non più di 3 anni dalla pensione di vecchiaia o dalla pensione anticipata. A condizione che il datore di lavoro assuma giovani di età inferiore a 35 anni per un periodo di almeno 3 anni.

I fondi bilaterali, oltre all’assegno di integrazione salariale e all’assegno straordinario di solidarietà, come previsto dal decreto, potranno versare i contributi previdenziali per l’anticipo pensionistico 3 anni prima.

Detti contributi dovranno essere anticipati dal datore di lavoro per tutti coloro che, accettando una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, si trovino a non più di tre anni dal raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o da quella anticipata. Sono escluse le altre forme di pensionamento.

L’assunzione di giovani under 35

Pertanto, il datore di lavoro dovrà versare un contributo straordinario al fondo per la copertura dei contributi figurativi e assumere giovani di età inferiore a 35 anni compiuti per un periodo non inferiore a tre anni. Giovani spesso inattivi e rassegnati.

L’emendamento al decreto legge riguarda proprio questo aspetto che tuteli, a fronte di una pensione anticipata, l’assunzione o stabilizzazione di nuovi lavoratori.

I contratti non potranno essere a tempo determinato.

In pratica si cerca di dare corso alla staffetta generazionale agevolando il pre pensionamento di lavoratori ai quali mancano 3 anni alla pensione. Resta da definire anche il contributo straordinario che dovrà essere corrisposto per sostenere questa staffetta.