Prima di trasferire la pensione all’estero è importante conoscere l’iter per avere consapevolezza dei propri diritti e delle conseguenze di determinate scelte. Le condizioni ad esempio cambiano a seconda che si tratti di prestazioni a carattere contributivo oppure no. Ecco cosa bisogna fare prima di trasferire la pensione all’estero.

Trasferire la pensione all’estero: prestazioni non contributivo

La prima macrodifferenza è tra prestazione di tipo contributivo (quindi legata ai versamenti Inps effettuati durante il periodo lavorativo) e di altro genere.

Queste ultime (quindi ad esempio l’integrazione al minimo, la maggiorazione sociale, invalidità, etc) infatti, quando si trasferisce la pensione, passano a carico dello Stato di residenza e di conseguenza non saranno più erogate dallo Stato italiano.

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Simulazione ritenute IRPEF all’estero

Prima di trasferire la pensione all’estero è utile calcolare a quanto ammonterebbe il risparmio tra le ritenute IRPEF operate dallo Stato italiano e quelle dello Stato in cui ci si trasferisce.

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Trasferire la pensione all’estero: procedura

Per evitare la doppia tassazione occorre fare l’iscrizione all’anagrafe AIRE almeno sei mesi prima della dichiarazione dei redditi. Bisogna inoltre presentare la dichiarazione dei redditi nel Paese straniero e il modello di richiesta di trasferimento della pensione. In base al Paese in cui ci si trasferisce bisogna inoltre documentarsi sulle modalità per iscriversi all’assistenza sanitaria.

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