L’AIRE è l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero e interessa tutti quei cittadini italiani che risiedono all’estero per più di 12 mesi, permettendo ai Comuni di provenienza di tali cittadini di mantenere un archivio di anagrafe e dati. All’AIRE devono iscriversi tutti i cittadini con residenza italiana che intendono trasferirsi all’estero per più di 12 mesi ma anche i cittadini italiani che sono nati e risiedono al di fuori del territorio italiano quando la loro cittadinanza italiana sia stata accertata dall’ufficio consolare di residenza.

Sono tenuti all’iscrizione all’AIRE anche coloro che, pur risiedendo all’estero, acquisiscono cittadinanza italiana. Non sono tenuti all’iscrizione i cittadini italiani che si recano all’estero per meno di 12 mesi, coloro che lavorano all’estero stagionalmente, i dipendenti dello stato in servizio all’estero i i militari in servizio presso strutture NATO. Iscrizione all’AIRE: vige l’obbligo? I cittadini italiani in possesso dei requisiti per l’iscrizione sono obbligati ad iscriversi all’AIRE dalla legge. Nel caso le autorità competenti si rendano conto che sussistono i requisiti per registrarsi il cittadino italiano residente all’estero viene iscritto d’ufficio.   Nelle prossime pagine illustreremo come avviene l’iscrizione all’AIRE, come avviene la cancellazione e i pro e i contro che essa comporta.

Iscrizione all’AIRE

L’iscrizione all’AIRE può avvenire anche prima di recarsi all’estero ma si può decidere di procedere anche una volta giunti a destinazione. Ecco come procedere in entrambi i casi. Prima di recarsi all’estero: Bisogna dichiarare la propria intenzione di recarsi all’estero per più di 12 mesi al proprio Comune di residenza. Il Comune annoterà il nominativo del cittadino in 2 registri, quello per le cancellazioni anagrafiche e quello dell’AIRE. La cancellazione e la registrazione diventeranno, però, effettive soltanto quando il Comune riceverà dall’ufficio consolare estero l’avvenuta registrazione in loco.

Da quel momento il cittadino risulterà iscritto all’AIRE. Dal Paese estero di residenza: il cittadino si dovrà recare nell’ufficio consolare compilando il modulo di iscrizione ed esibendo un documento di identità. Alcuni consolati richiedono anche la dichiarazione del datore di lavoro o altre garanzie che attestino che il cittadino viva effettivamente in loco. Il modulo, una volto compilato, viene inviato dal consolato presso l’ultimo comune di residenza in Italia, che procede all’iscrizione all’AIRE e alla cancellazione dell’anagrafe del Comune.   Nella prossima pagina vedremo se l’iscrizione all’AIRE è obbligatoria e quando avviene la cancellazione.    

Aire: iscrizione e cancellazione

Entro quanto deve avvenire la registrazione all’AIRE? La legge stabilisce che il trasferimento di residenza va notificato entro 90 giorni ma è possibile regolarizzare la propria posizione anche trascorso tale periodo poiché la procedura non cambia.   La cancellazione dall’AIRE può avvenire soltanto per 4 ragioni:

  • il cittadino italiano rimpatria e si iscrive di nuovo all’Anagrafe della Popolazione Residente, in questo modo ci si cancella dall’AIRE per riportare la propria residenza in Italia
  • il cittadino muore
  • il cittadino non è più reperibile
  • il cittadino perde la cittadinanza italiana

  Un cittadino italiano residente all’estero può anche decidere di cambiare stato estero in cui vive. In questo caso come ci si deve comportare se si è già iscritti all’AIRE? Il consolato del Paese estero in cui si risiede e si decide di lasciare va informato dell’imminente partenza. Si dovrà compilare un modulo nel quale indicare il nuovo Paese di residenza. Tale modulo sarà inoltrato all’AIRE che cancellerà il nominativo dalle proprie liste in attesa della comunicazione da parte del consolato del Paese ci si sta per trasferire.   Se non si riesce a recarsi al consolato del Paese i n cui si ha la residenza è anche possibile contattare direttamente l’ufficio AIRE del comune italiano che provvederà a dare comunicazione della cancellazione al consolato.

  Se si decide di rientrare in Italia stabilmente ci si deve recare all’Aire del Comune per annunciare che siete rientrati in patria per restare. Si dovrà comunicare al Comune anche il proprio indirizzo di residenza, in questo modo si viene di nuovo iscritti al Anagrafe della Popolazione Residente (APR). Se invece si torna in Italia solo per un breve periodo che non superi i 6 mesi o si mantiene la residenza nel Paese estero o ci si riscrive all’APR soltanto temporaneamente. Nella prossima pagina vedremo i pro e i contro dell’iscrizione all’AIRE.  

Cosa comporta l’iscrizione all’AIRE?

L’iscrizione all’AIRE comporta una serie di vantaggi per l’italiano residente all’estero, sia esso lavoratore, sia esso pensionato. Prima fra tutte viene garantita l’assistenza del consolato italiano nelle pratiche burocratiche che si dovrebbero espletare in Italia, come ad esempio certificati anagrafici, rinnovo dei documenti, certificato di residenza…).   Il cittadino italiano iscritto all’AIRE conserva il diritto di voto in Italia e le schede elettorali sono inviate dal consolato presso l’indirizzo di residenza. I cittadini iscritti all’AIRE non pagano l’Iva sulle merci acquistate in Italia che vengono poi portate nel paese estero di residenza. Come si procede per non pagare l’IVA? Al momento dell’acquisto basta farsi fare dal commerciante una dichiarazione di esenzione IVA presentando il proprio passaporto da cui si deduce che si è residenti all’estero. In un secondo momento in aeroporto ci si deve recare al banco per il rimborso dell’IVA.   Al momento del rimpatrio i cittadini italiani residenti all’estero hanno diritto alle esenzioni doganali per tutto ciò che si rimpatria per uso personale. E’ possibile l’importazione anche dell’autovettura in Italia ma in questo caso servono “residenza all’estero da almeno dodici mesi; possesso e uso dell’autovettura da almeno sei mesi; carta di circolazione dell’autovettura”.

  Ma l’iscrizione all’AIRE non comporta solo vantaggi. Va ricordato, infatti che con l’iscrizione all’AIRE si perde il diritto alla copertura sanitaria in Italia che comprende il medico di base, l’assistenza ospedaliera e l’acquisto dei farmaci dietro pagamento del ticket. Il diritto all’assistenza sanitaria urgente, invece, si mantiene.