Un grande ritorno, o forse no. La Lotteria degli Scontrini rievoca momenti non troppo sereni, vicini al lockdown o, quantomeno, alle restrizioni immediatamente successive alle chiusure. E, per estensione, le difficoltà economiche subite a seguito della frenata brusca e imprevista della pandemia.

E, in fondo, al pari del tanto chiacchierato cashback, non fu esattamente un successo. L’obiettivo era sostanzialmente lo stesso previsto dalla misura di rimborso sulle spese effettuate con sistemi tracciabili: premiare coloro che si fossero prodigati nell’utilizzare strumenti di trasparenza sia nel pagamento che nell’accettazione dello stesso.

Con la mission finale di contrastare l’evasione fiscale che, per l’Italia, era stato indicato come il principale dei mali. E questo sia dal punto di vista del consumatore che del commerciante, chiamato a uniformarsi velocemente alla regola del cashless procurandosi, magari con qualche agevolazione, i Pos necessari per i pagamenti con carte e bancomat. Una corsa all’adeguamento che, in quel momento, si era cercato di incentivare proprio attraverso una sorta di premio di rientro.

In realtà, alla fine della fiera, sia da parte dei commercianti che dei consumatori era stato uniforme il giudizio: la Lotteria degli Scontrini ha funzionato in minima parte, anche in virtù di una normativa mutevole che, nei mesi di attività dell’iniziativa, non aveva reso chiaro i confini dell’obbligo. Né le eventuali sanzioni in caso di una mancata uniformazione alle regole sulla disponibilità degli strumenti di pagamento tracciabili. Eppure, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di riprovarci, proponendo una variante della Lotteria che prevedrà l’adattamento dei registratori di cassa all’emissione di un codice bidimensionale che, apparendo sullo scontrino, consentirà la partecipazione all’iniziativa. In sostanza, i vecchi registratori potrebbero andare presto in pensione, generando un costo imprevisto per i commercianti. I quali hanno già levato gli scudi.

Nuova Lotteria degli Scontrini: perché i commercianti alzano le barricate

Già all’indomani della proposta, il malcontento dei negozianti è stato formalizzato in note ufficiali da parte delle associazioni e dei sindacati di categoria.

Tutti o quasi concordi sull’inopportunità dei tempi e dei modi di un’iniziativa che, se da un lato mira a rafforzare l’opera di contrasto all’evasione, dall’altra rischia di generare un effetto boomerang senza la prospettiva di reali benefici. A fare i primi conti è stata Confartigianato Udine che, in una nota, ha spiegato come più della metà delle spese graveranno sulle spalle dei commercianti. Per la nuova Lotteria degli Scontrini, infatti, l’adeguamento dei registratori di cassa richiederà una spesa pari a 100-150 euro. La quale, moltiplicata per il numero di negozianti chiamata a sostenerla, supererà complessivamente quota 700 mila euro, solo in parte ammortizzata dal credito di imposta statale. Ossia, 50 euro al massimo.

Il rischio boomerang

Il tamponamento della spesa da parte dello Stato è semplicemente ritenuto troppo limitato. Soprattutto se aggiunto all’adeguamento dei dispositivi di registrazioni già effettuato nel 2020. Per questo i sindacati premono affinché lo Stato possa farsi carico della spesa nella sua interezza. Il tutto considerando la scadenza fissata per uniformarsi alla nuova Lotteria degli scontrini, prevista al prossimo 2 ottobre. L’adeguamento dei registratori, peraltro, include tutti quelli acquistati o aggiornati di recente. Il che, evidentemente, andrebbe a richiedere un esborso ulteriore, tenendo presente che in caso di mancata regolarizzazione le casse telematiche non consentiranno la trasmissione del corrispettivo. Al momento, si parla di circa un milione e mezzo di registratori da uniformare, in un lasso di tempo relativamente breve e in un quadro ancora sostanzialmente poco definito dell’iniziativa. E dei suoi effetti benefici su chi vi partecipa.

Riassumendo

  • La nuova Lotteria degli Scontrini si baserà su un codice bidimensionale che permetterà di determinare sia la partecipazione che l’eventuale vincita;
  • i registratori di cassa dovranno essere adeguati entro il 2 ottobre al fine di riuscire a imprimere sulle ricevute il codice necessario;
  • i sindacati e le associazioni di categoria intervengono a difesa dei commercianti, sui quali graverebbe la maggior parte della spesa per l’adeguamento dei dispositivi.