La maggior parte delle cause aventi ad oggetto un testamento sono avanzate dai parenti diseredati e fanno appello alla cd quota legittima, che vincola quella disponibile secondo la volontà del de cuius. La legge italiana infatti tutela i congiunti più stretti limitando la libertà di disporre dei proprio beni nel testamento e di diseredare i parenti più prossimi. Ma chi sono i cd parenti legittimari che non possono essere esclusi dalla successione testamentaria per la quota loro spettante per legge? Guida al testamento olografo

Quota disponibile: in quale percentuale si può disporre liberamente dei beni nel testamento?

A quanto ammonta la quota disponibile, ovvero la parte di eredità di cui si può disporre liberamente nel testamento? Non esiste una risposta valida in assoluto a questa domanda nel senso che dipende dal numero e dal tipo di legittimari.

Le quote di riserva (o “di legittima”) spettano a:

  • coniuge (anche separato purché senza colpa e fino a sentenza di divorzio);
  • figli (legittimi, legittimati, adottivi e naturali o anche i loro discendenti, se i figli sono morti);
  • genitori (ma solo in mancanza di figli o coniuge).

Su queste quote il testatore non può disporre e non può neppure imporre oneri o condizioni. A seconda del numero di eredi legittimari varia l’ammontare delle quote di riserva.

Quota di riserva esclusiva: quanto spetta ad ogni erede

  • Se il de cuius lascia un solo figlio a quest’ultimo spetta la metà dell’eredità. Ne consegue che il restante 50% è disponibile (e può essere lasciato anche a persone esterne alla famiglia). Se invece ci sono due o più figli, a questi ultimi spetteranno i due terzi dell’eredità (art. 537 c.c.);
  • La quota di riserva per gli ascendenti legittimi è pari ad un terzo del patrimonio (art. 538 c.c.);
  • Se sussiste solo il coniuge quest’ultimo ha diritto alla metà del patrimonio. Gravano inoltre sulla porzione di eredità disponibile, il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso dei mobili che la corredano.

Quota di riserva in concorso: quanto spetta a ciascun erede legittimario

Non di rado all’eredità concorrono più parenti legittimari.

Quale ordine si segue e in che modo viene divisa la quota di riserva? Coniuge e figli Se il de cuius lascia un figlio e il coniuge, ad ognuno dei due spetterà un terzo dell’eredità. Il restante terzo rappresenta la quota disponibile.

1/3 QUOTA DISPONIBILE 1/3 FIGLIO 1/3 CONIUGE

Se invece i figli sono due o più, la quota di riserva complessiva è di tre quarti (di cui un quarto del patrimonio spettante al coniuge e un mezzo, diviso in parti uguali, ai figli). Il diritto di abitazione fa capo al coniuge.

1/4 QUOTA DISPONIBILE 1/4 RISERVA CONIUGE 1/4 RISERVA FIGLIO 1 1/4 RISERVA FIGLIO 2

Coniuge e genitori Se il de cuius non aveva figli ma i genitori dello stesso sono ancora vivi al momento del suo decesso, la quota di riserva complessiva è di tre quarti del patrimonio di cui metà al coniuge (due terzi della riserva) e un quarto (un terzo della riserva) ai parenti ascendenti.

1/4 QUOTA DISPONIBILE 2/4 CONIUGE 2/4 CONIUGE 1/4 PARENTI ASCENDENTI

Testamento lesivo della riserva: validità parziale

L’articolo 554 c.c. prevede che, qualora il testamento violi i diritti dei riservatari, diseredandoli della quota loro spettante, quest’ultimo sia valido solo parzialmente. In altre parole le disposizioni testamentarie che eccedono la quota legittima sono da considerarsi nulle. Fino a che si rispettano le quote legittime, il testamento non può essere impugnato.

Successione: nessuna quota legittima per i fratelli?

Come è evidente dalla spiegazione di cui sopra, i fratelli non rientrano nella quota legittima. Questi ultimi non possono impugnare il testamento se sono stati esclusi. Diverso è invece il caso in cui il de cuius non redige il testamento: nella cd successione legittima infatti i fratelli (e in caso di premorte i nipoti o i pro nipoti per rappresentanza) hanno diritto alla loro quota.