Sposarsi e comprare casa nel 2022 conviene? A fronte di tutti i bonus introdotti dal Governo, una coppia che intende unirsi in matrimonio – ad oggi – ha accesso a tutta una serie di vantaggi che vale la pena prendere in considerazione, soprattutto in vista di un imminente investimento. Attenzione però a non fare confusione. Quando si parla di bonus matrimoni, infatti, bisogna fare alcune distinzioni importanti. Per le agevolazioni prima casa, invece, valgono precise regole che prescindono dalla promessa di nozze.

Vediamo, nel dettaglio, quali sono gli aiuti riconosciuti e quali le condizioni di accesso.

Bonus matrimoni, l’aiuto del decreto Sostegni bis non è destinato alle coppie di sposi

Inizialmente destinato a cittadini e imprese, il bonus matrimoni approvato con il decreto Sostegni bis è stato poi rivisto, diventando in questo modo un vero e proprio aiuto indirizzato ai professionisti della filiera. I ripetuti lockdown e le restrizioni, infatti, hanno fortemente danneggiato il settore wedding, per questo motivo il Governo ha pensato a dei finanziamenti ad hoc per sopperire – anche se in parte – alle gravi perdite conseguenti all’emergenza Covid.

La misura, in concreto, ha previsto contributi a fondo perduto di 60 milioni di euro per le imprese dei settori:

  • eventi – wedding;
  • intrattenimento Ho.Re.Ca (hotellerie-restaurant-catering).

In particolare, le risorse sono state così distribuite:

  • 40 milioni al settore del wedding;
  • 10 milioni al settore – diverso dal wedding – dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie;
  • 10 milioni al settore dell’hotellerie-restaurant-catering (Ho.Re.Ca.).

Al contributo hanno avuto accesso le imprese che nell’anno 2020 hanno subito una riduzione del fatturato non inferiore al 30% rispetto a quello del 2019. Contrariamente a quanto molti hanno pensato, magari senza approfondire la questione, il bonus matrimoni del Sostegni bis non è quindi un’agevolazione destinata alle coppie, ma un vero e proprio ristoro per le realtà economiche più colpite dalla crisi pandemica.

Bonus matrimoni regione Lazio, chi può richiederlo e come

Diverso è invece il bonus matrimoni approvato dalla regione Lazio. L’iniziativa si chiama “Nel Lazio con amore” e regala alle coppie fino a 2.000 euro per organizzare e ammortizzare i costi del matrimonio.

La regione ha stanziato 10 milioni di euro per aiutare sia le coppie e sia le imprese dalla filiera del wedding, particolarmente colpite dalla crisi. Il bonus è spendibile per coprire spese di:

  • ristoranti e catering;
  • fotografi;
  • wedding planner;
  • imprese di eventi;
  • confezioni di abiti da cerimonia;
  • agenzie di viaggi;
  • fiorai, servizi alla persona etc.

Il bando si rivolge alle coppie, italiane e straniere, che si sposano o si uniscono civilmente nel Lazio dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 e che acquistano servizi o prodotti relativi all’evento da imprese laziali. La domanda di accesso al bonus potrà essere presentata, in via telematica accedendo all’apposito portale, a partire dalle ore 10:00 del 28 febbraio 2022 fino alle ore 10.00 del 31 gennaio 2023. I termini scadranno prima in caso di esaurimento delle risorse messe a disposizione.

Il bonus è riconosciuto sotto forma di contributo massimo di 2.000 euro per ogni coppia in possesso dei requisiti indicati nel bando, ed è concesso a rimborso delle spese sostenute. Qualora le spese documentate siano inferiori a 2.000 euro, il contributo è pari all’importo delle spese stesse se ammissibili. Al contrario, qualora le spese documentate ed ammissibili siano superiori a 2.000 euro, il contributo comunque non potrà superare i 2.000 euro. Ciascuna coppia può chiedere il rimborso di massimo cinque documenti di spesa.

Acquisto prima casa, come funzionano le agevolazioni dell’Agenzia delle Entrate (anche per le coppie di neo sposi)

Una coppia di neo sposi, o due giovani in procinto di sposarsi (o che hanno semplicemente intenzione di andare a vivere insieme), possono richiedere il riconoscimento delle agevolazioni prima casa.

Si tratta di una serie di agevolazioni fiscali finalizzate a favorire l’acquisto di immobili da destinare ad abitazione principale.

Per esempio, con i benefici “prima casa” sono ridotte sia l’imposta di registro, se si acquista da un privato, sia l’Iva, se si acquista da un’impresa. Inoltre non sono dovuti imposta di bollo, tributi speciali catastali e tasse ipotecarie sugli atti assoggettati all’imposta di registro e quelli necessari per effettuare gli adempimenti presso il catasto e i registri immobiliari.

Queste agevolazioni non vengono riconosciute solo in caso di nozze, ma in generale spettano chi acquista un’abitazione principale e si applicano in presenza dei seguenti requisiti:

  • il fabbricato che si acquista appartiene a determinate categorie catastali (tutte individuate dall’Agenzia delle Entrate);
  • il fabbricato si trova nel comune in cui l’acquirente ha (o intende stabilire) la residenza o lavora;
  • l’acquirente rispetta determinati requisiti (non essere titolare di un altro immobile nello stesso comune e non essere titolare su tutto il territorio nazionale di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su un altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa).

Agevolazioni acquisto prima casa per under 36: requisiti e condizioni di accesso al bonus

Per le coppie giovani che hanno meno di 36 anni, inoltre, il decreto Sostegni bis ha introdotto nuove agevolazioni fiscali in materia di imposte indirette per l’acquisto della “prima casa” (cd. bonus prima casa under 36).

Possono beneficiare delle agevolazioni i giovani che:

  • non hanno ancora compiuto i 36 anni di età nell’anno in cui l’atto è stipulato;
  • hanno un indicatore ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non superiore a 40.000 euro annui.

Per queste agevolazioni, però, è stato fissato un limite temporale, infatti si applicano agli atti stipulati nel periodo compreso tra il 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2022 (la legge di bilancio 2022 ha prorogato di ulteriori sei mesi il termine originario del 30 giugno 2022 previsto dal “Sostegni bis”).

La norma prevede i seguenti benefici:

  • per le compravendite non soggette a Iva, esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale
  • per gli acquisti soggetti a Iva, oltre all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta al venditore.

Il credito d’imposta può essere:

  • portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito;
  • utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche dovute in base alla dichiarazione da presentare dopo la data dell’acquisto agevolato;
  • utilizzato in compensazione tramite modello F24, nel quale va indicato il codice tributo “6928” (istituito con la risoluzione n. 62/2021)
    esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili a uso abitativo.

C’è da dire, in conclusione, che a questi requisiti vanno comunque ad aggiungersi a quelli già stabiliti per usufruire dell’agevolazione “prima casa” (sopra descritta).

Per quanto riguarda gli atti agevolabili, infine, i benefici si applicano a tutti gli atti comportanti il trasferimento a titolo oneroso della proprietà. E lo stesso vale per il trasferimento o la costituzione di diritti reali di godimento.