L’emergenza coronavirus fa esplodere la richiesta di attivazione di servizi online. Snobbati, un po’ per pigrizia, un po’ per disaffezione, gli italiani hanno scoperto (in ritardo rispetto ai concittadini europei) che tante cose si possono fare comodamente da casa disponendo di una connessione internet.

Così, dal commercio elettronico alla fruizione di servizio bancari, postali, previdenziali, anagrafici, ecc. tutto sembra magicamente diventato più semplice e veloce, oltre che comodo. Gli italiani, nell’emergenza, hanno quindi scoperto che si può risparmiare tempo e denaro per svolgere semplici operazioni di routine.

Boom di richieste SPID

Una di queste operazioni che ha rivoluzionato le abitudini degli italiani è stata la richiesta del bonus da 600 euro all’Inps. Ma presto seguirà la campagna fiscale dell’Agenzia delle Entrate con la trasmissione del modello 730/2020 per il quale si raccomanderà l’invio telematico da remoto. Per tutte queste e tante altre operazioni occorre però registrarsi ai siti internet della Pubblica amministrazione per i quali è possibile, con una unica operazione, accedere tramite SPID, ovverosia tramite identità digitale. Più precisamente lo SPID è il sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi online della pubblica amministrazione italiana e dei privati aderenti nei rispettivi portali web. Cittadini e imprese possono accedere a tali servizi con un’identità digitale unica che ne permette l’accesso e la fruizione da qualsiasi dispositivo.

6,5 milioni di SPID attivi in Italia

In queste ultime settimane il sistema ha conosciuto un vero e proprio boom di attivazioni. Snobbato per anni, è diventato quasi indispensabile proprio perché gli uffici pubblici sono chiusi o comunque di difficile accesso in questo periodo emergenziale. Secondo le statistiche governative, a marzo 2020 il numero di attivazioni SPID è raddoppiato e la tendenza non sembra diminuire in aprile. Del resto – spiegano gli esperti – finché le misure di contenimento e distanziamento sociale resteranno obbligatorie, sarà sempre più necessario ricorrere alla richiesta di servizi online, cambiando radicalmente le abitudini dei cittadini abituati finora a recarsi fisicamente presso gli uffici pubblici.

A fine marzo erano 6,5 milioni le utenze SPID attive, il 30% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

A cosa serve lo SPID

Ma a cosa serve esattamente lo SPID? Trattandosi di un passepartout per i servizi della PA, è valido per accedere a tutti i portali internet pubblici, dall’Inps ai singoli Comuni, ma anche ai servizi sanitari regionali. Con l’identità digitale si possono richiedere tutti i bonus che la lo Stato mette a disposizione. Innanzitutto, dal bonus dei 600 euro al il bonus baby sitter previsti dal Decreto Cura Italia. Poi si possono ottenere i buoni spesa dei Comuni e la Carta Famiglia, rilasciata dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ma SPID è utile soprattutto per coloro che avevano perso, smarrito o non avevano a disposizione le credenziali specifiche del sito Inps che, ricordiamolo, richiede il cambio della password ogni tre mesi. Per le aziende SPID è utile per accedere ai finanziamenti garantiti dallo Stato accedendo alla Centrale Rischi della Banca d’Italia per vedere se la propria posizione finanziaria è regolare.