Mutui sulla casa sospesi per una famiglia su due. Da quando è entrata in vigore la legge che permette di richiedere la sospensione del pagamento delle rate di mutuo per l’acquisto della prima casa, tutti si sono precipitati a farne richiesta.

A fronte dell’emergenza sanitaria Covid-19, sono oggi circa 3 milioni le famiglie italiane che hanno interrotto i pagamenti delle rate di mutuo, pari al 53% dei beneficiari. È quanto emerge da una ricerca effettuata per Facile.it da mUp research e Norstat alla luce delle nuove disposizioni emanate dal governo in materia di sospensione dei pagamenti.

Mutui sospesi per importi fino a 400 mila euro

Come noto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato a fine aprile che è disponibile il nuovo modulo per la richiesta della sospensione delle rate per i mutui prima casa, che consentirà un ulteriore ampliamento della platea dei potenziali beneficiari, come previsto dalla conversione in legge del cosiddetto decreto Liquidità. In base alla nuova normativa vengono ammessi alla sospensione mutui di importo fino a 400.000 mila euro (la soglia precedente era 250.000 euro) nonché i mutui concessi per il tramite del Fondo di garanzia per l’acquisto dei mutui prima casa, gestito da Consap spa. Non c’è alcuna variazione sulle procedure di inoltro delle richieste né sugli altri requisiti già previsti. Nello specifico – evidenzia l’indagine di Facile.it – hanno già proceduto a compilare la richiesta di sospensione il 17,3% dei nuclei familiari (958.027 famiglie) con mutuo mentre stanno pensando di farlo addirittura il 35,7% (1.977.466 famiglie). Situazione particolarmente marcata nel Meridione dove la percentuale di chi ha fatto ricorso o ha intenzione di ricorrere alla sospensione del mutuo arriva a sfiorare il 40% delle famiglie.

Fondo di solidarietà per i mutui prima casa

Per la sospensione del mutuo prima casa, si fa ricorso al Fondo di Solidarietà, detto anche Fondo Gasparrini. La richiesta di sospensione di pagamento delle rate può durare da un minimo di 6 mesi a un massimo di 18 mesi a seconda dei casi che hanno determinato la diminuzione o perdita di reddito della famiglia a causa del Covid-19.

Tra i requisiti per l’accesso al beneficio non figura l’Isee, ma possono accedere i lavoratori dipendenti soggetti a sospensione del lavoro per almeno 30 giorni lavorativi di seguito o coloro che hanno subito una riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni lavorativi o del 20% dell’orario complessivo. Possono accedere anche i lavoratori autonomi che certifichino di aver subito una riduzione di oltre il 33% di fatturato rispetto a quello registrato nell’ultimo trimestre del 2019. L’accesso al Fondo è consentito anche nelle ipotesi di mutui in ammortamento da meno di un anno.

Più liberi professionisti e autonomi che dipendenti

Liberi professionisti, piccoli imprenditori e lavoratori autonomi sono i più colpiti, infatti sono loro – secondo le statistiche elaborata da Crif – a beneficiare maggiormente della moratoria. In percentuale si tratta del 36% dei richiedenti, circa 270 mila famiglie, ma il dato è in aumento. Ma la crisi sta ora coinvolgendo anche i dipendenti, quelli finiti in Cassa Integrazione con un raddoppio delle domande nel giro di poche settimane per un totale di oltre 1 milione di famiglie interessate.