Sigarette illecite o di contrabbando. Ogni giorno si sente parlare di abbondanti sequestri di bionde da parte della Guardia di Finanza al punto che ci si domanda quale dimensione abbia assunto il fenomeno in Italia e in Europa e quali danni derivano allo Stato. Secondo le stime ufficiali della Commissione Europea, il commercio illecito di sigarette equivale a perdite erariali Ue di circa 10 miliardi di euro.

In Italia circa 6 pacchetti di sigarette su 100 non contribuiscono alle imposte dello Stato provocando un danno causato dal mancato pagamento delle dovute accise.

E’ questo il principale dato che emerge dalla ricerca Empty Pack Survey (EPS), commissionata da JTI e condotta da Ipsos che mira a fornire un’indicazione sull’incidenza del mercato illecito in Italia.

Troppe tasse sulle sigarette alimentano il mercato nero

Le dimensioni di questo fenomeno confermano l’importanza di scongiurare aumenti delle accise sul tabacco, ipotesi che non porterebbe ad una diminuzione del consumo bensì ad un aumento dell’acquisto di prodotti illeciti, con un danno per tutta la filiera, per i consumatori che hanno accesso a un prodotto contraffatto pericoloso e di scarsa qualità e – non da ultimo – per lo Stato con impatto negativo sul gettito fiscale“, commenta Gian Luigi Cervesato, presidente e a.d. di JTI Italia.

6 pacchetti di sigarette su 100 sono illegali

La ricerca EPS analizza i pacchetti di sigarette abbandonati per le strade italiane per verificare i prodotti non conformi e che dunque non contribuiscono al gettito erariale italiano. In quest’ultima categoria rientrano le sigarette contraffatte, di contrabbando (dirottate dalla rete legale di vendita da organizzazioni criminali) e di marche definite illicit whites, cioé sigarette prodotte legalmente nel Paese di produzione, dove il consumo é minimo se non inesistente, ed esportate per essere vendute in modo illecito in altri paesi tra cui l’Italia senza il pagamento delle dovute accise e imposte.

Nel terzo trimestre del 2019, tra tutti i pacchetti abbandonati e raccolti, il 6,2% è risultato essere “non domestico” confermando un trend in crescita rispetto ai tre mesi precedenti dello stesso anno (4,9%). Di questi, circa il 14,5% sono risultati contraffatti, ovvero sigarette che utilizzano illecitamente un marchio registrato con lo scopo di trarre in inganno il consumatore evadendo le tasse. Un fenomeno, quello della contraffazione di sigarette, in crescita non solo in Europa ma anche in Italia dove negli ultimi anni sono state sequestrate due fabbriche illecite che producevano sigarette contraffatte.