Tra Legge di Bilancio 2022 e decreto Lavoro 2023 per il reddito di cittadinanza molto è cambiato. Infatti modifiche alla misura sono state introdotte già oggi per poi passare al cambio definitivo della misura che chiuderà i battenti a fine 2023. Nel 2024 si passerà all’Assegno di inclusione, nuova misura che avrà una platea diversa e meno vasta della precedente. Ma introdotta sarà anche un’altra misura che si chiamerà “Supporto per la formazione e il lavoro”. Ed è probabile che questa misura partirà già a settembre.

Perché l’incrocio di norme introdotte tra le già citate leggi (manovra di Bilancio e DL Lavoro), spinge a questa conclusione. Ciò che accadrà a settembre per reddito di cittadinanza e nuove misure è una delle cose che maggiormente interessa la collettività. E lo dimostrano molti quesiti che arrivano in redazione.

“Salve, non ho capito bene cosa accadrà a settembre per me che prendo oggi il reddito di cittadinanza. Prendo 500 euro al mese, vivo solo e sono single con 50 anni di età e senza redditi. Ad agosto prenderà l’ultimo mese di reddito di cittadinanza, e poi?”

“Buonasera, sono un genitore preoccupato per mio figlio. Non trova lavoro e da mesi ormai prende il reddito di cittadinanza. Il mio Patronato mi ha detto che mio figlio prenderà il sussidio fino a settembre perché la Meloni ha deciso di darlo per 7 mesi a chi è sotto i 60 anni di età. Cosa potrà prendere dopo mio figlio per tornare a essere più o meno autonomo? Io vivo con la pensione minima e non posso aiutarlo.”

Cosa accadrà a settembre a chi perde il reddito di cittadinanza e cosa cambia con l’assegno di inclusione

La Legge di bilancio 2023 ha stabilito la divisione della platea dei potenziali beneficiari di un sussidio contro la povertà, in due aree. Da una parte le famiglie composte anche da soggetti con invalidità, con meno di 18 anni di età o con più di 59 anni.

Dall’altro lato invece famiglie composte da soggetti di età compresa tra 18 compiuti e 60 non ancora compiuti. Per i primi reddito di cittadinanza regolare nel 2023, cioè per tutti i 12 mesi dell’anno come sempre. Per i secondi invece solo 7 mesi di sussidio nel 2023. E poi variazioni anche per ciò che riguarda l’ISEE necessario. Che per i primi non deve essere superiore a 9360 euro mentre per i secondi non deve essere superiore a 6.000 euro. Per le prime famiglie nulla cambia fino alla fine del 2023.

A gennaio però saranno chiamati a presentare domanda per il nuovo assegno di inclusione. Per i secondi invece cambia tutto ed a settembre se hanno ancora difficoltà, dovranno rivolgersi al Supporto per la formazione e il lavoro”, cioè la nuova misura loro destinata. Essendo occupabili per loro si aprono le porte a processi e programmi di formazione e riqualificazione lavorativa e professionale.

Occupabili, non occupabili e novità per le nuove misure sostitutive del reddito di cittadinanza

Per le famiglie con al loro interno hanno minorenni, invalidi o over 60, il RDC si fermerà con la ricarica del mese di dicembre 2023. E a gennaio occorrerà presentare la domanda per il nuovo Assegno di inclusione. Nuova misure che per durata sarà pari a 18 mesi rinnovabile come il RDC. Chi non ha componenti come quelli prima citati, l’ultima ricarica arriverà ad agosto 2023. E a settembre dovranno presentare la domanda per il Supporto Formazione e Lavoro. Altra nuova misura che avrà una durata massima 12 mesi. L’Assegno di inclusione dovrebbe essere simile al reddito di cittadinanza anche come importi. Infatti, in attesa dei decreti ministeriali definitivi, si parla di 500 euro al mese come integrazione al reddito e di 280 euro come affitto imputato.

Per la misura destinata agli occupabili invece, cambia molto.

Secondo quanto prevede l’articolo n° 12 del DL lavoro infatti, per favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione sociale e lavorativa prive dei requisiti per l’Assegno di inclusione, ecco che ci sarà l’altra misura.

Come funzionerà il Supporto Formazione e Lavoro al posto del reddito di cittadinanza

Il Supporto formazione e lavoro come misura, si rivolgerà soprattutto a persone prive di formazione lavorativa e istruzione scolastica. Parliamo quindi di soggetti difficilmente collocabili al lavoro senza un valido sostegno. Dopo la domanda a settembre, questi soggetti dovrebbero iniziare a partecipare a corsi di formazione professionale e lavorativa. Una soluzione idonea ad accompagnare questi soggetti a tornare nel mondo del lavoro o a entrarci per la prima volta. In parole povere, una vera misura di inclusione attiva e di politica attiva per il lavoro. Questo sarà il Supporto formazione e lavoro. Che dal punto di vista economico, erogherà per chi partecipa ai programmi formativi 350 euro al mese per un massimo di dodici mensilità.

Cosa accade dopo la domanda di Supporto Formazione e Lavoro per i richiedenti

Dopo la domanda il richiedente deve rispondere alla convocazione del Centro per l’Impiego. Convocazione che serve per la sottoscrizione del patto di lavoro. Il beneficiario della nuova misura dovrà rivolgersi ad almeno 3 agenzie per il lavoro, aderendo ai progetti personalizzati a suo nome. Frequentare i corsi e dichiararsi immediatamente disponibile ad accettare proposte di lavoro. I beneficiari entreranno nel programma GOL, acronimo di Garanzia Occupabilità dei Lavoratori.

Programma che prevede l’iscrizione ad una nuova piattaforma del Ministero del Lavoro sulla quale i beneficiari riceveranno proposte di lavoro e servizi specifici di accompagnamento al mondo del lavoro. Ripetiamo che si tratta di nuove misure ancora in dirittura di predisposizione. Si attendono i classici decreti ministeriali per essere certi di quanto detto fino ad ora. Solo allora si saprà cosa accadrà a settembre a chi perde il reddito di cittadinanza e cosa cambia con l’assegno di inclusione o con il supporto formazione e lavoro.