La parola gratis non esiste, eccetto che nella fantasia dell’essere umano. Sono proprio le cose che sembrano gratis quelle che avranno il prezzo più alto da pagare, afferma Andrea Mucciolo. Sono davvero poche, in effetti, le cose a cui è possibile accedere gratuitamente. Quando questo avviene, inoltre, si tratta in genere di strategie messe in atto da alcuni venditori per spingere le persone ad acquistare qualcosa di più costoso.

Ogni bene o servizio, d’altronde, richiede un esborso economico spesso non indifferente.

Un gesto di per sé semplice, che nasconde dietro sé delle difficoltà. Non tutti, purtroppo, complice la crisi economica in atto, hanno i soldi necessari ad acquistare quanto desiderato o comunque necessario a soddisfare i propri bisogni.

Proprio in tale contesto giunge in aiuto il governo che mette a disposizione degli aiuti ad hoc, come l’assegno di inclusione. Quest’ultimo farà il suo debutto nel 2024, prendendo il posto del reddito di cittadinanza. Ma come verrà erogato? Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro: chi ne ha diritto

Stando a quanto previsto dalla Manovra 2023, i nuclei famigliari con un minore, un disabile o una persona con più di 60 anni, si vedranno erogare il sussidio targato Movimento 5 Stelle fino alla fine dell’anno in corso. A partire dal 1° gennaio 2024 avranno diritto all’assegno di inclusione, così come introdotto dal cosiddetto decreto lavoro.

Gli occupabili, ovvero i soggetti aventi un’età compresa tra i 18 anni e i 59 anni che sono in grado di lavorare, invece, hanno diritto al pagamento del reddito di cittadinanza per massimo sette mesi nel corso del 2023. Quest’ultimi, quindi, se percepiscono il reddito di cittadinanza in modo continuativo da gennaio, avranno diritto all’erogazione dell’ultima mensilità il prossimo mese di luglio.

In seguito potranno beneficiare di una nuova misura, ovvero il Supporto per la formazione e il lavoro che debutterà il 1° settembre 2023.

Questo a patto di partecipare a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro. Ma come avranno luogo i pagamenti dell’assegno di inclusione e del Supporto per la formazione e il lavoro?

L’assegno di inclusione arriva sulla stessa Postepay in cui è pagato il reddito di cittadinanza?

I soggetti aventi diritto potranno accedere ai nuovi sussidi introdotti con il decreto lavoro solo dopo aver ottenuto l’accredito dell’ultimo pagamento del reddito di cittadinanza. Soffermandosi sull’assegno di inclusione, consisterà in un contributo dal valore pari a 500 euro al mese più un eventuale contributo aggiuntivo per l’affitto fino a 280 euro al mese.

La relativa erogazione, così come si evince dall’articola 4, comma 8, del decreto legge numero 48 del 4 maggio 2023 avrà luogo attraverso uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile, denominato “Carta di inclusione“. Per quanto concerne il Supporto per la formazione e il lavoro invece, così come si evince dall’articolo 12, comma 7, del decreto poc’anzi citato:

“In caso di partecipazione ai programmi formativi di cui al comma 6, e a progetti utili alla collettività, per tutta la loro durata e comunque per un periodo massimo di dodici mensilità, l’interessato riceve un beneficio economico, quale indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa, pari ad un importo mensile di 350 euro. Il beneficio economico è erogato mediante bonifico mensile, da parte dell’INPS”.