Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 sulla rottamazione delle cartelle di Equitalia è stato pubblicato in GU lo scorso 24 ottobre.

Quale sarà il risparmio concreto che verrà per i contribuenti grazie alla rottamazione dopo che il decreto ha esteso il condono anche alle multe stradali?

Rottamazione cartelle Equitalia: quali vi rientrano?

Sono comprese nella rottamazione delle cartelle Equitalia quelle notificate tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015, non potranno, quindi, fruire del beneficio tutte le cartelle notificate prima del 2000.

La rottamazione comprende sia i ruoli relativi a tributi, imposte, contributi previdenziali e assistenziali e alle multe per violazione del Codice della Strada

Per i tributi Comunali, invece, come Ici, Imu, Tasi e tassa rifiuti, essendo di competenza del Comune, potrebbero rientrare nel maxi condono soltanto se il Comune aderirà alla sanatoria.

Rottamazione cartelle: cosa va pagato

Nella rottamazione delle cartelle Equitalia, ovviamente, l’importo dovuto per la tassa e il tributo è dovuto ma non tutte le somme aggiuntive sono state cancellate. Dovranno, infatti essere pagate le somme relative agli interessi da ritardata iscrizione al ruolo, le somme maturate come aggio ma che andranno calcolate solo sul capitale e non sugli interessi, le spese di procedure esecutive e le spese relative alla notifica della cartella.

Rottamazione cartelle Equitalia: cosa non si pagherà?

La rottamazione delle cartelle Equitalia porterà degli ingenti sconti ai contribuenti che decideranno di aderire poichè non dovranno pagare le sanzioni sulle somme da pagare. Gli interessi di mora e le somme aggiuntive dovute sui contributi previdenziali.

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