Di recente abbiamo analizzato le 5 cose da sapere prima di aderire alla rottamazione delle cartelle esattoriali. In questo approfondimento invece ci soffermeremo sugli errori da non commettere, in particolare analizzeremo tre aspetti rispetto ai quali il contribuente deve prestare particolare attenzione per evitare di trovarsi con brutte sorprese.

Nello specifico, gli aspetti che saranno oggetto di analisi sono i seguenti: il numero delle domande di adesione da presentare; le conseguenze su eventuali pignoramenti o fermi amministrativi, la data di notifica delle cartelle.

Analizziamo passo dopo passo i singoli aspetti.

La rottamazione delle cartelle

La rottamazione delle cartelle è stata introdotta con la Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023. Aderire alla sanatoria entro il prossimo 30 aprile è molto conveniente ma devono essere ben valutate le conseguenze.

Sui vantaggi per il contribuente, c’è da dire che una volta presentata la domanda di rottamazione, il contribuente rispetto agli importi indicati nella cartella paga:

  • l’imposta, la tassa o il tributo indicato nella cartella;
  • le spese di rimborso per le procedure esecutive;
  • le spese di notifica della cartella di pagamento;
  • gli interessi di dilazione al 2% in caso di richiesta di rateazione delle somme dovute in seguito alla sanatoria.

Non dovrà invece versare: le sanzioni collegate alla maggiore imposta dovuta nell’atto; gli interessi anche riferiti alla ritardata iscrizione a ruolo; le somme aggiuntive ai crediti previdenziali (art.27, D.Lgs. 46/99); l’aggio della riscossione.

Dunque, aderire è conveniente; grazie alla sanatoria sono cancellati anche gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo nonché l’aggio della riscossione che per le precedenti rottamazioni era calcolato su imposta e interessi da ritardata iscrizione a ruolo.

Rottamazione delle cartelle. I tre errori da evitare

Partiamo con il numero delle domande da presentare entro il prossimo 30 aprile.

L’errore da evitare è pensare che sia sempre conveniente presentare un’unica domanda di definizione agevolata per tutte le cartelle (o i singoli debiti indicate nelle stesse).

Ebbene, non è sempre così, infatti, se il contribuente o chi per lui presenta più domande avrà più piani di rateazione per quante sono le domande presentate.

Alla scadenza delle singole rate, il contribuente che non ha molta disponibilità economica, potrebbe decidere cosa pagare e cosa no; per quanto andrà in decadenza invece, c’è sempre la chance di rateazione.

Presentando un’unica domanda, se non si paga una rata o lo si fa solo in parte, la definizione agevolata decade rispetto a tutto il totale del debito. Dunque, è bene valutare con attenzione tale aspetto.

Rottamazione cartelle e conseguenze su eventuali pignoramenti

Il contribuente potrebbe pensare di presentare domanda di adesione per bloccare eventuali pignoramenti o fermi amministrativi.

Sui pignoramenti, ad esempio in essere sullo stipendio,  c’è da dire che alla presentazione della domanda di sanatoria:

  • le procedure di pignoramento presso terzi precedentemente avviate vengono bloccate e
  • con il pagamento della prima rata dovuta a titolo di definizione si estinguono.

Con conseguente svincolo delle somme dovute dal terzo pignorato, che possono rientrare, al loro pagamento, nella piena disponibilità dell’istante ( vedi risposta Agenzia delle entrate n° 128/2020).

Sul fermo amministrativo bisogna fare attenzione, è sbagliato pensare che, una volta presentata istanza di rottamazione, si può riprendere subito a circolare con l’auto sottoposta a fermo; infatti, se il fermo amministrativo è già attivo, il contribuente non può circolare con il mezzo ma sarà necessario pagare l’unica o la prima rata della sanatoria per poterlo utilizzare.

Rottamazione cartelle. La data di notifica non conta

Un’ulteriore analisi va fatta rispetto alla data di notifica della cartelle. Posto che la Definizione agevolata (“Rottamazione-quater”) riguarda tutti i carichi affidati all’Agente della riscossione nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.

In merito, tale periodo temporale non deve essere verificato rispetto alla data di notifica della cartelle. Infatti, potrebbero rientrare nella sanatoria ossia nel periodo 1° gennaio 2000-30 giugno 2022, anche cartelle notificate in data successiva al 30 giugno 2022; bisogna invece verificare la data di affidamento del carico,  leggendo correttamente la cartella.

A ogni modo, scaricando il prospetto informativo, il contribuente può prendere visione delle cartelle rispetto alle quali può presentare domanda di adesione agevolata. Valutando sempre gli intrecci con lo stralcio dei debiti fino a mille euro.