C’è ancora poco più di un mese per presentare domanda di rottamazione delle cartelle, infatti l’ultimo giorno utile per presentare domanda è fissato al 30 aprile 2023. Non sono ammesse richieste tardive. Rispetto alla precedenti definizioni agevolate, la nuova rottamazione delle cartelle prevista dalla Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023 è la più conveniente, non solo perché non si pagano neanche gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e l’aggio della riscossione, ma anche perché se il contribuente non riesce a pagare, ha comunque la possibilità di richiedere una nuova rateazione.

Detto ciò, vediamo, oltre alle scadenze, quali sono le 5 cose da sapere prima di presentare domanda di rottamazione delle cartelle.

Il prospetto informativo. Si tiene già conto dello stralcio dei debiti fino a mille euro (1)?

Grazie al prospetto informativo, il contribuente può sapere in anticipo rispetto a quali cartelle può sfruttare la rottamazione; infatti, è possibile ottenere l’elenco: delle cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e di addebito che possono essere rottamate.

Allo stesso tempo è possibile conoscere l’importo dovuto per saldare il debito.

Nel Prospetto non sono conteggiati i diritti di notifica e le spese perle procedure esecutive già attivate. Nonché gli interessi previsti in caso di pagamento rateale. Tali importi saranno comunque inclusi nell’ammontare complessivo delle somme dovute ai fini della definizione che l’Agente della riscossione comunicherà, entro il 30 giugno 2023, ai contribuenti che hanno presentato la domanda di rottamazione-quater (vedi “comunicazione delle somme dovute”).

Si ponga attenzione al fatto che nel prospetto informativo potrebbero essere riportate cartelle che rientrano nello stralcio dei debiti fino a mille euro. Non c’è da preoccuparsi, infatti, la comunicazione con la quale l’ADER darà riscontro circa l’ammissione alla rottamazione,  terrà altresì conto dell’annullamento determinato dallo “Stralcio” dei debiti fino a mille euro (cfr. FAQ n. 13) che sarà effettuato il 30 aprile 2023 e che potrebbe interessare anche i carichi inseriti nella domanda di sanatoria.

La domanda di adesione. Meglio presentare più richieste o una sola (2)?

Se il contribuente ha più debiti che vuole rottamare, potrebbe essere utile presentare più domande di rottamazione separate tra loro.

Infatti, presentando più domande, si avranno piani di rateazione separati; così facendo sarà possibile scegliere quali debiti pagare e quali no; considerando che: in caso di omesso ovvero insufficiente o tardivo versamento, superiore a cinque giorni, anche di una sola rata, la Definizione agevolata risulta inefficace e i versamenti effettuati sono considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.

Perché conviene presentare istanza di rottamazione delle cartelle (3)?

Abbiamo detto in premessa che conviene aderire alla rottamazione delle cartelle; infatti, rispetto al debito indicato nella cartella, il contribuente potrà regolarizzare la propria posizione pagando:

  • l’imposta, la tassa o il tributo indicato nella cartella;
  • le spese di rimborso per le procedure esecutive;
  • le spese di notifica della cartella di pagamento;
  • gli interessi di dilazione al 2% in caso di richiesta di rateazione delle somme dovute in seguito alla sanatoria.

Non dovrà invece pagare: le sanzioni collegate alla maggiore imposta dovuta nell’atto; gli interessi anche riferiti alla ritardata iscrizione a ruolo; le somme aggiuntive ai crediti previdenziali (art.27, D.Lgs. 46/99); l’aggio della riscossione.

Rispetto alla precedenti sanatorie, il contribuente risparmia anche sugli interessi per ritardata iscrizione a ruolo nonché sull’aggio della riscossione (aggio che per le precedenti rottamazioni era calcolato su imposta e interessi da ritardata iscrizione a ruolo).

Pagamenti. Cosa succede se non si riesce a pagare le rate? E’ possibile rateizzare nuovamente (4)?

Un altro vantaggio da ascriversi alla nuova rottamazione, riguarda il “salvagente” previsto laddove il contribuente non riesca a pagare le rate della rottamazione; a tal proposito si ricorda che il pagamento delle somme dovute dovrà essere effettuato:

  • in unica soluzione, entro il 31 luglio 2023,
  • ovvero nel numero massimo di diciotto rate, la prima e la seconda delle quali, ciascuna di importo pari al 10 per cento delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione, scadenti rispettivamente il 31 luglio e il 30 novembre 2023.

Detto ciò, se il contribuente decade dalla rottamazione per omessi o carenti versamenti, per gli stessi debiti per i quali ha presentato domanda di sanatoria potrà richiedere una rateazione “ordinaria” (vedi art.19 del DPR 602/1973).

Quali sono gli effetti della presentazione della domanda rispetto ai pignoramenti sullo stipendio (5)?

Se il contribuente ha un pignoramento in corso sullo stipendio, ha convenienza a presentare istanza di rottamazione delle cartelle.

Infatti,  dalla presentazione della domanda di adesione,  le procedure di pignoramento presso terzi precedentemente avviate non possono proseguire e con il pagamento della prima rata dovuta a titolo di definizione le medesime si estinguono, con conseguente svincolo delle somme dovute dal terzo pignorato, che possono rientrare, al loro pagamento, nella  piena disponibilità di chi presenta la domanda.

Dunque, conviene presentare la domanda di rottamazione al più presto per bloccare eventuali pignoramenti sullo stipendio.