La rottamazione cartelle edizione 2023 ha già fatto qualche vittima. Ci riferiamo ai decaduti, ossia a coloro che non hanno pagato la prima o unica rate nei tempi previsti.

Regola, infatti, dice che si decade dalla sanatoria se non si paga per tempo, in tutto o in parte, l’importo dovuto. E si decade sia se non si paga, in tutto o in parte, l’unica rata sia se non si paga, in tutto o in parte, anche una sola rata del piano di rateizzo scelto.

Un piano di pagamento che, ricordiamo, andava deciso in sede di domanda. La scelta poteva essere verso l’unica soluzione o verso il rateizzo (massimo 18 rate). La decisione veniva lasciata all’esclusiva discrezionalità del contribuente.

5 anni per pagare

I bollettini di pagamento sono quelli allegati alla comunicazione di accoglimento rottamazione cartelle. Una comunicazione che è arrivata al domicilio o sulla PEC e che si può recuperare anche dall’area riservata del sito dell’Agenzia Entrate Riscossione nella sezione dedicata alla “Definizione Agevolata”.

È stata recapitata entro il 30 settembre 2023, mentre sarà recapitata entro il 31 dicembre 2023 per coloro che al 1° maggio 2023 avevano residenza, sede legale o operativa in uno dei comuni di cui all’allegato 1 del decreto Alluvioni.

Il piano di pagamento ordinario vede le seguenti scadenze:

  • prima o unica rata – 31 ottobre 2023;
  • seconda rata – 30 novembre 2023;
  • altre 16 rate, entro il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ogni anno a partire dal 2024.

Sulle rate successive alla prima sono dovuti interessi. A ogni modo, per gli alluvionati di maggio 2023 tutte le citate date di pagamento sono prorogate di 3 mesi.

Scadenza seconda rata rottamazione cartelle: 5 giorni per salvarsi

Le scadenze non sono tassative. Ciò grazie ai consueti 5 giorni di tolleranza riservati alla sanatoria cartelle in commento. Questo significa che si può saltare la scadenza, ma si deve pagare entro i 5 giorni successivi. Se non si paga nemmeno entro i 5 giorni si decade dalla definizione agevolata.

Dunque, NON è decaduto chi ha pagato la prima o unica rata entro il 31 ottobre 2023. Non è decaduto nemmeno chi NON ha pagato, in tutto o in parte, entro il 31 ottobre 2023 ma lo ha fatto entro il 6 novembre (il 5 novembre era domenica). È, invece, già decaduto chi NON ha pagato, in tutto o in parte, la prima o unica rata entro il 6 novembre.

Chi ha rateizzato, ora deve fare i conti con la seconda rata. La scadenza ordinaria era il 30 novembre 2023. Tuttavia, si può ancora rimediare entro il 5 dicembre. Dopo questa data sarà tardi. Pertanto, decadrà dalla sanatoria chi non paga, in tutto o in parte, la seconda rata entro il 30 novembre 2023 e non lo farà nemmeno entro il 5 dicembre.

Ricordiamo che se non si può pagare tutta la rottamazione cartelle esiste il servizio ContiTu. Un servizio che permette di decidere di continuare la rottamazione solo per alcune cartelle e di decadere, invece, dalle altre.

Riassumendo…

  • scaduto il termine ordinario per pagare la seconda rata rottamazione cartelle
  • la scadenza era fissata al 30 novembre 2023
  • si può ancora pagare entro il 5 dicembre
  • pagando dopo il 5 dicembre si decade dal beneficio della sanatoria
  • la scadenza non interessa coloro che al 1° maggio 2023 avevano residenza, sede legale o operativa in uno dei comuni di cui all’allegato 1 decreto alluvioni (per loro tutte le scadenza di pagamento ordinarie sono prorogate di 3 mesi).