Confermati i tagli alle pensioni per il 2024. O meglio, le rivalutazioni degli assegni in base all’inflazione resteranno ridimensionate secondo quanto già previsto dalla legge di bilancio 2023. Con importanti novità per chi percepisce rendite alte. Quindi ci sarà un ulteriore inasprimento per chi gode di pensioni d’oro.

Il governo, alla disperata caccia di tagli alla spesa pubblica, conferma quindi la linea già adottata lo scorso anno in tema di perequazione automatica ridimensionata. Le pensioni 2024 resteranno rivalutate al 100% solo nella fascia di reddito bassa, quella che maggiormente ha bisogno di sostegno contro l’impennata e il perdurare dell’inflazione.

Pensioni 2024 rivalutate pienamente solo fino a 2.500 euro

Stando alle prime indiscrezioni, il Parlamento dovrebbe approvare un nuovo schema di rivalutazione delle pensioni basato su 6 fasce di reddito. Poco o nulla dovrebbe discostarsi rispetto a quanto già previsto, se non che per la fascia più alta, quella sopra l’importo di 10 volte il trattamento minimo, ci sarà un ulteriore taglio degli incrementi.

Confermate le rivalutazioni piene solo fino a 4 volte il trattamento minimo di pensione. Cioè 2.555 euro al mese considerando che la base di calcolo sarà aggiornata ai nuovi importi 2023. Vale a dire 563,74 euro al mese con conseguente innalzamento delle rispettive fasce di rivalutazione.

Per la fascia più alta, la sesta, quella oltre i 5.637 euro al mese, la rivalutazione dovrebbe scendere di dieci punti percentuali, passando dal 32% al 22% rispetto al 2023. In buona sostanza, gli incrementi in base ai dati dell’inflazione saranno ridotti a un quinto per la parte di importo superiore a tale soglia.

Le nuove fasce di rivalutazione

La nuova indicizzazione sale poi dall’85% al 90% per gli importi delle pensioni compresi tra 4 e 5 volte il minimo. Confermate le altre fasce di rivalutazione intermedie. Il nuovo schema, salvo modifiche parlamentari della legge di bilancio, dovrebbe essere il seguente:

  • 100% fino a 4 volte il trattamento minimo
  • 90% da 4 a 5 volte il trattamento minimo
  • 53% da 5 a 6 volte il trattamento minimo
  • 47% da 6 a 8 volte il trattamento minimo
  • 37% da 8 a 10 volte il trattamento minimo
  • 22% oltre le 10 volte il trattamento minimo

Nel frattempo montano le proteste dei pensionati più benestanti contro i tagli imposti dal governo.

I dirigenti fanno causa allo Stato e avviano l’iter per chiedere al Giudice di sollevare la questione di legittimità innanzi alla Corte Costituzionale.

Pensioni minime

Particolare attenzione è riservata alle pensioni minime. Per il 2024, la legge stabilisce che l’importo, oltre a essere adeguato pienamente all’inflazione, sarà maggiorato del 2,7% per tutti senza distinzione di età. La base di calcolo di questa extra maggiorazione sarà l’importo 2023 che sarà definitivamente aggiornato a dicembre ed è pari a di 567,94 euro. Quindi 15,33 euro in più dal prossimo anno.

In definitiva, supponendo un incremento del 5,5% per il 2024, si può ipotizzare che i trattamenti minimi saliranno sopra la soglia psicologica dei 600 euro al mese. Non ci saranno quindi più pensioni minime inferiori atale importo per chi ne ha diritto ricadendo nel sistema di calcolo misto.

Riassumendo…

  • Nuovi tagli alla rivalutazione delle pensioni di importo superiore a 5.600 euro al mese.
  • Salvaguardati i pienamente trattamenti fino a 2.500 euro al mese.
  • Confermate sei fasce di rivalutazione delle pensioni pe ril 2024.
  • Pensioni minime maggiroate con extra bonus del 2,7%.