“Tutto fa brodo”: ai fini del calcolo della pensione futura si cerca di far valere ogni esperienza di lavoro. Molti ci scrivono per sapere se i periodi lavorativi a ritenuta d’acconto o con contratto di apprendistato sono rilevanti ai fini pensionistici oppure no. Le informazioni si possono ricavare dal sito dell’Inps? E se sul portale non risultano contributi versati per questo tipo di lavori vuol dire che sono stati persi?

Apprendistato e pensione: come recuperare i contributi

Per recuperare i contributi versati come apprendista, l’unico modo previsto è fare richiesta di costituzione di rendita vitalizia presentando alla sede Inps competente territorialmente documentazione di data certa (ad es. cedolini paga) relativi al rapporto di lavoro.

Il termine di prescrizione ex L. 335/1995 è di 5 anni.

C’è un limite di età per i contratti di apprendistato?

Ritenute d’acconto: i guadagni rilevano ai fini della pensione?

Per quanto riguarda i periodi di lavoro autonomo occasionale con ritenuta d’acconto al 20%, l’art. 44 del D.L. 30 settembre 2003, n. 269, prevede che a decorrere dal 1° gennaio 2004 la relativa contribuzione Inps a Gestione Separata non sarà dovuta entro i primi 5.000 euro di compensi lordi annui; ciò significa in altre parole, e nell’analisi che qui interessa, che tali contributi non concorrono al diritto a pensione anticipata salvo il ricorso al cumulo contributivo ex art. 1 c. 239 L. 228/2012.

Guida alla ritenuta d’acconto