La ritenuta d’acconto è una ritenuta ai fini Irpef o Ires versata a titolo di acconto che di solito si utilizza nel rapporti professionali. Ad essere pagati con ritenuta d’acconto, solitamente, sono i liberi professionisti o per lavori occasionali o per emissioni di fattura con Iva.

Ma come si calcola la ritenuta di acconto e a quanto ammonta?

Si tratta di una ritenuta a titolo di acconto sul compenso percepito del 20% che anticipa in parte il pagamento delle tasse da liquidare, poi, con la denuncia dei redditi.

Tutti i clienti che effettuano verso i collaboratori o i liberi professionisti dovranno poi, nell’anno successivo, fornire al collaboratore una certificazione unica con l’ammontare delle ritenute versate. Tali ritenute, poi, potranno essere utilizzate in compensazione dell’Irpef dovuta.

Ritenuta d’acconto: come si calcola

Calcolare la ritenuta d’acconto non è difficile: la ritenuta, infatti, si calcola sottraendo dall’importo lordo il 20%. Se una prestazione, ad esempio è di 100 euro, la ritenuta è di 20 euro e il collaboratore percepirà al netto 80 euro. Come si calcola, invece, la ritenuta effettuata su un compenso netto?

Se dobbiamo partire dal compenso netto di 80 euro per calcolare quanto è stato versato di ritenuta bisognerà calcolare il 25% del netto: il 25% di 80 euro è 20 euro.