Ristoranti e alberghi devono fare scontrino o fattura? Con la risposta n. 486 all’interpello di un contribuente, avente ad oggetto “Interpello articolo  11, comma 1, lett. a) legge 27 luglio 2000, n. 212 Certificazione dei corrispettivi relativi alle prestazioni di servizio rese da ristoranti e alberghi” l’Agenzia delle Entrate chiarisce che il metodo di certificazione dei corrispettivi ricevuti dipende, sostanzialmente, dal soggetto che riceve la prestazione (consumatore finale o agenzia di viaggi).

L’oggetto d’interpello

La questione riguarda un esercente attività alberghiera, il quale chiede all’amministrazione finanziaria, quali siano i metodi di certificazione (scontrino o fattura) nel caso in cui, esso si dovesse interfacciare con agenzie di viaggio, che acquistano i servizi alberghieri in nome dei propri clienti.

In questo caso, infatti, pur se le prestazioni sono rese nei confronti dei consumatori finali, il corrispettivo potrebbe essere pagato, effettivamente, dalle agenzie di viaggio stesse in nome del proprio cliente, il quale versa un’unica quota per tutti i servizi offerti da quest’ultima.

Soluzione dell’Agenzia delle Entrate

Con la risposta all’interpello sopracitato, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che, ai sensi dell’art. 22, comma 1 del Decreto IVA: «L’emissione della fattura non è obbligatoria, se non è richiesta dal cliente non oltre il momento di effettuazione…  per le prestazioni alberghiere e le somministrazioni di alimenti e bevande effettuate dai pubblici esercizi…”. Quando, tuttavia, il servizio è destinato ad un soggetto passivo che lo acquista per lo svolgimento della sua attività l’operazione va documentata con fattura».

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