Se si decide di rinunciare all’eredità lasciata da un genitore tale decisione influisce anche sulla quota spettante ai propri figli o la quota rinunciata passa in automatico ai figli?

La quota di spettanza di chi rinuncia all’eredità, se non esiste un testamento, passa direttamente ai discendenti di chi rinuncia così come se esistesse un testamento che non prevede nulla in caso di rinuncia di uno degli eredi legittimi.

Se la rinuncia all’eredità, però, è legata all’evitare i debiti fiscali di chi la rifiuta, si può fare in modo che la quota spettante ai figli non sia aggredita dai debiti? La risposta alla domanda è no, poiché la rinuncia all’eredità mette al riparo chi rinuncia dai debiti contratti, i beni oggetto della rinuncia, però, che passerebbero in automatico ai suoi figli non sono messi al riparo poiché i creditori potrebbero impugnare, entro 5 anni, la rinuncia se la stessa avesse come scopo quello di danneggiare la garanzia dei creditori.

I beni ereditati dai figli di chi ha rinunciato all’eredità, quindi, sarebbero pignorati fino all’ammontare del debito contratto.

Se il creditore il questione è Equitalia, ad esempio, i beni del debitore sarebbero aggrediti . Solo una rateizzazione dei debiti con Equitalia potrebbe mettere al riparo i beni ereditabili: la rateizzazione, infatti, impedisce all’Agente di Riscossione di agire in via esecutiva sui beni del debitore e, quindi, anche su quelli che gli pervenissero per via ereditaria.