L’erede, per numerose ragioni, può non volere accettare l’eredità e in alcuni casi può essere effettuata la rinuncia all’eredità. Si pensi, ad esempio, al caso in cui i debiti del de cuius siano maggiori alle attività: perchè l’erede dovrebbe ereditare debiti che non ha contratto? Può rinunciarvi? E a quali conseguenze va incontro?

Nel caso in cui i debiti del defunto siano superiori ai suoi crediti con la rinuncia all’eredità l’erede fa cessare gli effetti che derivano dall’apertura della successione evitando che i creditori possano rivolgersi a lui per il pagamento dei debiti.

In questo caso, però, l’erede non potrà rifarsi sui crediti ereditati poichè la rinuncia all’eredità è totale.

La rinuncia all’eredità, così come la possibilità di accettarla, può essere esercitata entro 10 anni dalla morte del de cuius. Un creditore che ne abbia interesse, però, può accorciare tale termine ricorrendo al giudice del luogo dove è stata aperta la successione, chiedendo che sia fissato un termine più breve entro il quale l’erede accetti o rifiuti l’eredità.

Rinuncia all’eredità: come si attua?

Come può essere effettuata la rinuncia all’eredità? L’atto di rinuncia all’eredità con il quale si dichiara di rinunciare a tutto quello che sarebbe spettato per successione deve essere redatto da un Notaio o dal Tribunale. La dichiarazione dell’erede sarà, poi, inserita nel registro delle successioni. Per essere valida la rinuncia all’eredità non deve avere condizioni, non deve avere termini e non deve essere limitata. Vediamo esempi pratici: nel momento in cui si presenta la dichiarazione di rinuncia all’eredità in essa, per scongiurarne la nullità, non devono essere poste condizioni. Inoltre non devo essere poste date nella rinuncia: non si può rinunciare all’eredità fino ad una determinato data, la rinuncia è totale e per sempre.

La dichiarazione non deve, poi, avere limitazione: non si può rinunciare a determinati beni per accattarne altri (come ad esempio nel caso dei debiti non si può rinunciare ai debiti per accettare, però, i crediti).

Essendo un atto che deve essere redatto da notaio o tribunale ovviamente la rinuncia all’eredità ha un costo che sarà maggiore se l’atto è redatto da un notaio. Generalmente, però, bisogna considerare che per la rinuncia all’eredità saranno richiesta una marca da bollo da 16 euro e al versamento dell’imposta per la registrazione della rinuncia che ammonta a circa 200 euro. Potranno, in ogni caso, essere chiesti altri oneri aggiuntivi (la parcella del notaio ad esempio, spese di cancelleria ecc…).

Si ricorda che con la rinuncia all’eredità non si perde il diritto alla pensione di reversibilità: la rinuncia, infatti, non impedisce il godimento della prestazione ma impedisce il godimento delle eventuali quote di pensione non riscosse dal de cuius al momento della morte.

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