Non succede raramente che l’Inps metta in pagamento erroneamente delle prestazioni pensionistiche e poi chieda al malcapitato la restituzione degli arretrati.

Come devono comportarsi, a questo punto, i pensionati di fronte all’indebito pensionistico visto che l’Inps, in qualsiasi momento, può rettificare il provvedimento errato chiedendo la restituzione di quanto percepito erroneamente?

Si ricorda che a tutela del pensionato, in questo caso, vige il principio di soluti retentio, ovvero la acoltà di trattenere le somme percepite erroneamente in buona fede in base a provedimento aventi natura definitiva.

Cosa significa questo in sostanza? Se l’Inps scopre di aver corrisposto un trattamento erroneamente e che il trattamento in questione deve essere rivisto ed abbassato o revocato, le somme percepite in buona fede dal beneficiario non devono essere restituite.

A cristallizzare questo principio è l’articolo 13 della legge 412 del 1991 che stabilisce che, qualora l’errore sia imputabile interamente all’Inps il pensionato non è tenuto al rimborso di quanto ricevuto erroneamente. Di contro, però, se l’erogazione erronea è imputabile all’interessato, per comportamento doloso, per dichiarazione incompleta o omessa segnalazione, le somme erogate a causa dell’errore possono essere integralmente recuperate dall’istituto previdenziale.

Una delle circostanze più frequenti è quella della variazione delle situazioni reddituali dei beneficiari di una determinata prestazione previdenziale. Se la situazione redituale muta dopo la liquidazione della prestazione, infatti, (come ad esempio nel caso della pensione ai superstiti che è basata sul reddito personale) l’Inps può procedere al recupero della somme erogate erroneamente nei periodi in cui la situazione reddituale ha superato quella limite per il trattamento ma solo se la notifica dell’indebito avvenga entro l’anno successivo a quello nel corso del quale è stata resa la dichiarazione reddituale del pensionato (Red).  Se la notifica dell’indebito è successiva a tale periodo, quindi, le domme non possono essere recuperate.

In ogni caso, è bene tenerlo presente, il recupero dell’indebito non si estende agli eredi. Il recupero delle somme erogate erroneamente dall’Inps non è soggetta a prescrizione ma deve avvenire attraverso una compensazione dei crediti vantati dall’interessato con trattenute sulle prestazioni pensionistiche in pagamento ma anche con un pagamento diretto ella somma di denaro da parte del pensionato.