Riforma Irpef e rimodulazione delle aliquote. dopo il modello tedesco spunta il modello francese, am a che punto siamo?

Nessun accordo ancora tra i partiti di maggioranza per quella che lo stesso esecutivo definisce come la riforma più coraggiosa degli ultimi decenni.

Il taglio delle aliquote iva a tutto beneficio dei redditi medio – bassi.

Il primo decreto dovrebbe arrivare antro la fine di aprile, ma ancora si discute su come si dovrà effettuare la rimodulazione delle aliquote Irpef.

Nei giorni scorsi si è parlato di un modello alla tedesca, con la riduzione delle aliquote Irpef dalle attuali 5 a 3 in totale, in modo da garantire ai contribuenti una tassazione più omogenea e meno discriminante.

Negli ultimi giorni, invece, sembrerebbe stia prendendo piede un’altra ipotesi, quella di un modello che preveda un quoziente familiare, sulla scia del modello fiscale francese. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Riforma Irpef: modello tedesco e francese a confronto

Il governo intende avanzare una riforma decisamente coraggiosa ed espansiva.

Un taglio netto alle aliquote Irpef a tutto vantaggio dei ceti medio – bassi.

Se fino a qualche giorno fa sembrava molto vicina l’intesa per una riforma ispirata al modello tedesco, oggi sta prendendo piede un’altra ipotesi sulla scia del modello francese.

Con il modello tedesco, sostanzialmente, verrebbero adottate solamente 3 aliquote Irpef, al posto delle attuali 5 aliquote (6 se si tiene conto della No Tax Area) un modello decisamente semplice e vicino al nostro. In questo caso si tratterebbe soltanto di una rimodulazione delle attuali aliquote.

Secondo quanto riportato da “Quifinanza.it”, il Movimento 5 Stelle starebbe lanciando l’ipotesi di un modello diverso da quello fino ad ora discusso. Si tratterebbe di un modello che prevede il cosiddetto “quoziente familiare” di ispirazione francese.

Il modello francese è decisamente più macchino e complicato da adottare, ma a detta di molti, più equo.

Esso prevede una deduzione forfettaria del 10% in capo al reddito familiare, a cui vangono sottratti 10.064 euro (corrispondenti alla loro no tax area), alla cifra cosi ottenuta va applicato il cosiddetto “quoziente familiare” in base al numero dei componenti del nucleo familiare.

In ogni caso, ad oggi, non ci sono notizie ufficiali, e si attende il giudizio anche da parte dei tecnici del Mef.

 

Potrebbe anche interessarti: