Il Governo starebbe valutando l’ipotesi di un ritocco alle aliquote Iva, in modo da abbassarle di qualche punto percentuale. Questo potrebbe innescare un clima di fiducia, necessario per far ripartire i consumi dopo l’emergenza sanitaria del Coronavirus e dei suoi inevitabili effetti disastrosi sull’economia del nostro Paese.

Ovviamente la questione non è delle più semplici, abbassare le aliquote iva potrebbe essere una mossa troppo costosa per le casse del nostro Paese.

 

Riduzione Iva, solo un’ipotesi?

A parlarne è lo stesso Conte in un incontro con alcune delegazioni di cittadini intervenuti a Villa Pamphilj a Roma dove si stanno tenendo gli Stati Generali.

Le parole del Premier, riprese da “Agi.it”, sono di apertura verso la riduzione delle aliquote Iva: “Stiamo discutendo in questi giorni un po’ sull’Iva. Potrebbe essere ritoccata, abbassarla un po’ potrebbe dare una spinta ai consumi”. Il Presidente Conte prosegue chiarendo che: “la rimodulare l’Iva è solo un’ipotesi. è una misura costosa da studiare. C’è preoccupazione perché i consumi, comprensibilmente, non sono ripartiti. Non è ripartito quel clima di fiducia. non abbiamo preso decisioni. Questa settimana sarà decisiva per una prospettiva del genere”.

 

I problemi di tale proposta

Il grande problema della riduzione delle aliquote iva è soltanto uno, il provvedimento sarebbe troppo costoso per le casse del nostro Paese.

Secondo i calcoli contenuti nella relazione tecnica del decreto Rilancio, resi noti da “ilsole24ore.it”, il taglio di un punto percentuale vele:

  • circa 4,37 miliardi di euro per l’aliquota ordinaria del 22%
  • 2,9 miliardi per l’aliquota ridotta del 10%.

Una riduzione generalizzata di tutte le aliquote sarebbe impensabile, soprattutto considerando la situazione finanziaria in cui versa il nostro Paese.

Lo stesso Premier Conte è stato molto cauto, dichiarando che la stessa è una misura troppo costosa.

Ad ogni modo, i tecnici del Governo starebbero valutando diverse ipotesi, principalmente 2:

  • una riduzione delle aliquote generalizzata ma per poco tempo (in modo da aiutare la ripresa dei consumi in questo periodo di crisi post covid)
  • taglio selettivo, in modo da favorire soltanto le filiere produttive maggiormente colpite dall’emergenza, come ad esempio le aziende del settore del turismo.

 

Potrebbe anche interessarti: