Analizzando il rapporto tra i beneficiari del reddito di cittadinanza (RdC) e il mondo del lavoro, non è proprio vero che chi si è alzato dal divano è rimasto senza occupazione. Dimostrazione che chi ha intenzione e voglia di mettersi alla ricerca di un’occupazione alla fine ci riesce anche grazie alle politiche attive che sono alla base proprio del sussidio.

E’ quanto si evince dall’ultima nota ANPAL pubblicata il 20 dicembre 2021 proprio sul reddito di cittadinanza.

Gli ultimi dati sul reddito di cittadinanza

Ricordiamo che la fruizione del reddito di cittadinanza è condizionata all’adesione ad un percorso di inserimento lavorativo e/o di inclusione sociale.

A seconda delle caratteristiche dei nuclei familiari e dei loro componenti, una volta accolta la domanda di RdC, i nuclei sono quindi suddivisi in due gruppi: alcuni sono indirizzati ai centri per l’impiego per sottoscrivere un Patto per il lavoro, altri ai servizi sociali per sottoscrivere un Patto per l’inclusione sociale.

Dall’ultima nota ANPAL pubblicata, si evince che, al 30 settembre 2021, sono circa 725mila i beneficiari che hanno avuto un rapporto di lavoro durante la fruizione del beneficio. Di questi, quasi 550mila hanno attivato un nuovo rapporto di lavoro dopo aver avuto accesso al sussidio economico.

Più della metà non ha avuto alcuna esperienza lavorativa negli ultimi tre anni e in un quarto dei casi si tratta di disoccupati di lunga durata.

Un tasso di occupazione cresciuto fino al 23,2%. L’unica nota negativa è che i 2/3 dei rapporti di lavoro è a tempo determinato e di breve durata (non più di tre mesi).

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