Chi rifiuta di rispondere anche a un semplice Sms per offerta di lavoro dal Centro Impiego perderà il reddito di cittadinanza. Sembra questa l’impostazione che intende dare il governo alla riforma della tanto controversa misura economica e sociale.

La nuova tecnologia digitale entra quindi a pieno titolo nelle tipologie di comunicazione. Non più lettere o raccomandate, ma semplici avvisi su cellulare, smarthphone (whatsApp) o via email. Basterà quindi che il messaggio consegnato e ripetuto fino a tre volte non sia recepito per fare sospendere e poi decadere il reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza, la riforma

Del resto, sul reddito di cittadinanza anche il presidente dell’Inps Pasquale Tridico aveva sollevato alcune critiche.

Se il reddito ha un problema, riguarda i centri per l’impiego e non il reddito stesso. Bisognerebbe concentrarsi su quelli e sui meccanismi che già esistono all’interno dello strumento, come la formazione e l’inclusione sociale, i Puc gestiti dai Comuni che andrebbero rafforzati.

Ovviamente bisogna tenere conto anche del fatto che il reddito di cittadinanza è destinato per due terzi a persone che per definizione non possono lavorare. E’ il restante terzo che deve essere attentamente monitorato.

Come noto, il reddito di cittadinanza è strettamente legato alle opportunità di lavoro. I beneficiari lo percepiscono fintanto che non trovano occupazione. E capita spesso che le offerte di lavoro non arrivino dai Centri Impiego o vengano ignorate.

Con un Sms non letto decadrà il beneficio

La riforma del reddito di cittadinanza sembra quindi ruotare sul questo principio cardine legato alle comunicazioni da parte dei Centri Impiego. Occorrerà dare valore legale alle missive digitali al fine di semplificare e rendere più efficiente il sistema di notifiche.

Non sarà più quindi possibile ignorare le offerte di lavoro e non sarà più possibile rifiutare, per un motivo o per un altro, di lavorare.

Anche a distanza dal proprio luogo di residenza o domicilio.

Il canale da rafforzare per rendere il reddito di cittadinanza più giusto è appunto quello delle comunicazione da parte dei Centri Impiego. Migliaia di navigator sono stati assunti apposta per aiutare i beneficiari di Rdc a trovare occupazione. Ma anche loro si sono spesso imbattuti in difficoltà a comunicare la disponibilità di un posto di lavoro.

E soprattutto l’impossibilità a verificare se la mancata risposta da parte del beneficiario del Reddito è dovuta a disinteresse, oppure a problemi nella ricezione della comunicazione.

Da qui l’idea, avanzata dagli assessori regionali alle politiche del lavoro al ministro Orlando durante la riunione della settimana scorsa, di rendere legali le comunicazioni di messaggistica informale anche ai fini della mancata risposta.