Tutti sognano di guadagnare tanto eppure, paradossalmente, in Italia questo potrebbe non convenire: tra tasse e bonus riconosciuti solo entro un certo reddito, gli aumenti di stipendio possono addirittura diventare un’arma a doppio taglio. Emblematico è stato il caso dell’aumento in busta paga degli statali che ha rischiato di compromettere il bonus Renzi vanificando di fatto lo scopo della misura.

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Aumento di stipendio? Conviene solo sopra i 28 mila euro

Secondo lo studio dell’Ufficio di valutazione dell’impatto del Senato lo stipendio annuo ideale, per scongiurare il rischio di vedersi corrosa la busta paga da tasse e imposte, è di 28 mila euro.

Fino a questa soglia infatti gli aumenti possono implicare la perdita di bonus e detrazioni. Oltre i 28 mila, invece, l’effetto è paragonabile alla flat tax e quindi di fatto i super ricchi sono equiparati al ceto benestante. Il titolo dello studio del resto lascia ben intendere il paradosso della tassazione degli stipendi italiani “La giungla delle aliquote marginali effettive”. Ancora più esplicito è il sottotitolo: “Al contribuente conviene sempre lavorare di più?”.

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