In materia di sicurezza sociale e pensioni, è stato firmato un nuovo accordo di reciprocità Italia-Moldavia. L’accordo tra Repubblica Italiana e Repubblica Moldava è stato sottoscritto dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando e la Presidente Maia Sandu.

In un futuro molto prossimo, sarà più semplice per lavoratori e lavoratrici moldave regolarmente residenti nel nostro Paese ottenere la pensione conteggiando i periodi di lavoro svolto in Italia.

Vediamo in cosa consiste l’accordo di reciprocità sociale e come funziona.

Pensioni: firmato accordo di reciprocità Italia-Moldavia, in cosa consiste?

L’accordo di reciprocità sociale firmato il 17 giugno tra Repubblica Italiana e Repubblica Moldava ha un preciso obiettivo.

Intende semplificare il flusso di dati e informazioni tra le Istituzioni di previdenza e assistenza sociale nei due Paesi (in Italia, come noto, è l’INPS). Tali istituzioni si impegnano a garantire certezza giuridica nel tutelare i diritti inerenti all’attività lavorativa. Il tutto in condizioni di assoluta reciprocità.

Un aspetto decisamente importante di questo accordo riguarda il principio della trasferibilità dei trattamenti di pensione in favore di tutti i cittadini che hanno lavorato o lavorano rispettivamente in Italia o nella Repubblica di Moldova.

Quanti lavoratori e lavoratrici moldavi risiedono stabilmente in Italia? Sono numerosi: 23mila hanno ottenuto la cittadinanza italiana, mentre altri 120mila possiedono un regolare permesso di soggiorno.

Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, si dichiara soddisfatto dell’accordo sottoscritto.

La Moldova è un Paese giovane. con una forte vocazione di partnership con l’UE. L’amicizia tra l’Italia e la Moldova è molto forte. Un legame rafforzato anche grazie alla numerosa comunità moldava residente in Italia, fortemente radicata sul nostro territorio, ben inserita, presente ed attiva nel mondo del lavoro italiano“.

Come funzionano gli accordi di reciprocità sociale

In tema di diritto all’assistenza sociale (distacco lavorativo, indennità di disoccupazione ecc.) ed alle pensioni, gli accordi di reciprocità sociale equiparano i lavoratori con cittadinanza all’estero e quelli del Paese firmatario in Italia.

Un po’ come avviene con i Paesi dell’Unione Europea (e spazio SEE) la cui reciprocità è assicurata da Regolamenti Comunitari.

Attraverso questi accordi bilaterali si può stabilire, ad esempio, che la contribuzione estera sia conteggiata con la Totalizzazione internazionale al fine di maturare i requisiti richiesti per il diritto alla pensione, come se la contribuzione stessa fosse stata versata in Italia.

Come suggerisce il termine ‘reciprocità‘, allo stesso modo le competenti istituzioni degli Stati esteri concedono il diritto alle prestazioni a loro carico considerando la contribuzione accreditata in Italia.

A differenza del regolamento comunitario, gli accordi bilaterali necessitano di una ratifica con legge ordinaria. Pertanto, ci vorrà del tempo prima che l’accordo firmato da Italia e Moldavia diventi operativo a tutti gli effetti.