Si sono appena chiusi i termini per la richiesta di pensione anticipata nella scuola con Opzione Donna e Quota 103. Coloro che hanno presentato richiesta di cessazione dal servizio entro lo scorso 28 febbraio, andranno quindi in pensione dal 1 settembre 2024. Sono però ancora possibili le richieste di uscita anticipata per coloro che rientrano in Ape Sociale. L’anticipo pensionistico è riservato da due anni, fra gli altri, anche agli insegnanti di scuola primaria.

La legge di bilancio 2022 ha infatti riconosciuto il lavoro di insegnamento nelle scuole primarie come “gravoso”.

Pertanto rientra nel novero dei mestieri che godono di maggiore tutela previdenziale. Cosa non prevista per i docenti delle scuole medie che, tuttavia, svolgono lo stesso mestiere e per i quali l’Anief ha già sollevato pesanti critiche per disparità di trattamento.

Maestri in pensione anticipata a 63 anni e 5 mesi di età

Ma vediamo bene come funziona il meccanismo previsto da Ape Sociale in questo caso. Innanzitutto è necessario che l’insegnante abbia compiuto o compia 63 anni e 5 mesi entro il 31 dicembre 2024. Poi occorrono almeno 36 anni di contributi che si abbassano fino a 34 nel caso di donne con figli (sconto di 12 mesi per ogni figlio). Infine aver svolto l’insegnate di scuola primaria.

Allo scopo la richiesta di Ape Sociale deve essere presentata all’Inps entro il 31 marzo 2024, anche se i requisiti necessari si maturano dopo. Importante è che siano raggiunti entro la scadenza dell’anno in corso. Allo stesso modo va presentata al Miur domanda di cessazione dal servizio entro il 31 agosto. La pensione decorrerà dal 1 settembre per coloro che avranno maturato i requisiti entro tale data, altrimenti partirà dopo.

Altra cosa importante da sapere è che l’insegnate di scuola primaria per aver diritto ad Ape Sociale deve aver svolto il servizio da diversi anni. Più precisamente il lavoratore deve aver ricoperto la professione per almeno sette anni negli ultimi dieci ovvero sei anni negli ultimi sette.

Così come aver ricoperto il ruolo per almeno la metà della priopria carriera lavorativa. Poco importa se gli altri anni di lavoro sono stati svolti altrove.

Come presentare la domanda per Ape Sociale

Come noto, l’Ape Sociale non è proprio un trattamento di pensione. Ma una indennità economica, calcolata dall’Inps, oltre che sull’età anagrafica, sulla base dei contributi versati dal lavoratore fino al momento della domanda. Viene erogato nella misura massima di 1.500 euro al mese fino al raggiungimento dell’età pensionabile. A 67 anni si trasforma in pensione a richiesta dell’interessato.

La domanda di pensione con Ape Sociale deve essere presentata all’Inps per via telematica entro il 31 marzo 2024 (prima finestra utile dell’anno). L’Istituto verifica la sussistenza dei requisiti e comunica all’interessato una delle tre opzioni:

  1. il riconoscimento delle condizioni indicando la prima decorrenza utile per la pensione se è sufficiente la copertura finanziaria rispetto al monitoraggio. Nel caso degli insegnati di scuola primaria la decorrenza sarà il 1 settembre 2024;
  2. il riconoscimento delle condizioni con differimento dell’Ape Sociale in caso di insufficiente copertura finanziaria. In questa ipotesi solo dopo il monitoraggio verrà comunicata la data utile;
  3. il rigetto della domanda se non sussistono i requisiti elencati sopra.

Va ricordato che Ape Sociale non è una vera e propria pensione, ma la sostituisce a tutti gli effetti. L’importo non è rivalutabile negli anni e non è nemmeno possibile integrarlo al trattamento minimo o con altri redditi da lavoro, se non in misura limitata, qualora ve ne fosse bisogno. Pertanto la misura può risultare per certi aspetti anche penalizzante.

Riassumendo…

  • Gli insegnati delle scuole primarie possono andare in pensione anticipata a 63 anni e 5 mesi.
  • Domanda di pensione all’Inps per Ape Sociale entro il 31 marzo 2024.
  • I requisiti anagrafici e contributivi devono essere riconosciuti entro la scadenza dell’anno.