Ha da poco preso il via la campagna pensioni 2023 del personale scolastico. Come ogni anno, la procedura inizia con la presentazione della domande di cessazione dal servizio entro il 28 febbraio a cui seguirà poi la pensione a settembre.

Per quest’anno si stima una fuga vera e propria dalla scuola fra insegnanti, dirigenti, personale Ata ed educativo. Circa 20 mila secondo i sindacati, il 15% in più rispetto allo scorso anno. Colpa del restringimento dei requisiti per le pensioni anticipate che mette ansia e preoccupazione ai lavoratori.

Scuola: 20 mila prof e bidelli fuori entro fine anno

La legge di bilancio 2023, infatti, prevede nuove regole più stringenti per accedere alla pensione anticipata, introducendo nuove formule in sostituzione di altre in scadenza. In sostanza, Quota 103 che replica con modifiche Quota 100 e Quota 102 e la nuova versione di Opzione Donna.

Per andare in pensione anticipata – lo ricordiamo – il personale scolastico deve presentare domanda al Ministero dell’Istruzione entro fine mese. Docenti, dirigenti, personale Ata ed educativo che intendono andare in pensione il 1 settembre (unica finestra disponibile nell’anno), quindi, devono chiedere preventivamente la cessazione dal servizio dalla scuola.

Il Miur – spiega in una nota – che le istanze dei lavoratori dipendenti del comparto scuola devono essere tassativamente presentate entro il 28 febbraio 2023. La domanda va presentata tramite la procedura web POLIS “istanze on line”, disponibile sul sito internet del Ministero dell’Istruzione.

Essa è basilare per ottenere poi il pensionamento a partire dal 1 settembre 2023. L’accertamento del diritto alla pensione è effettuato da parte delle sedi provinciali dell’Inps sulla base dei dati presenti sul conto assicurativo individuale.

Quindi, i lavoratori che intendono fruire dell’uscita con Opzione Donna o Quota 103 devono essere certi di maturare i requisiti entro l’anno in corso. Allo scopo l’Inps fornirà le opportune certificazioni a conferma dei requisiti richiesti.

Come andare in pensione nel 2023

Ricordiamo che le attuali modalità di pensionamento nella scuola e che valgono per la generalità dei lavoratori per quest’anno sono:

  • vecchiaia con almeno 20 anni di contributi e 67 di età
  • vecchiaia con almeno 20 anni di contributi e 67 di età nel regime contributivo puro con rendita non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale
  • vecchiaia con almeno 5 anni di contributi e 71 anni di età
  • anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne)
  • anticipata a 64 anni di età con almeno 20 di contributi nel regime contributivo puro con rendita non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale
  • in totalizzazione con 66 anni di età e 20 di contribuiti o 41 di contributi indipendentemente dall’età
  • con Quota 100, Quota 102 per chi ha cristallizzato il diritto:
  • con Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi)
  • Opzione Donna (60 anni di età e 35 di contributi)
  • Ape Sociale (63 anni di età e 36 o 30 di contributi)
  • Precoci (41 anni di contributi)

E’ previsto anche il collocamento a riposo d’ufficio qualora il personale scolastico raggiunga i 65 anni di età entro il 31 agosto 2023 ed entro tale data maturi il requisito contributivo previsto per la pensione anticipata.

Ovvero se il personale scolastico compie entro il 31 agosto i 67 anni di età e abbia 20 anni di contributi.