Per molti pensionati che si sono trasferiti in Portogallo per beneficiare delle agevolazioni fiscali, ve ne sono altri che sono venuti a vivere in Italia. Per chi non lo sapesse, infatti, esiste una legge che concede dal 2020 la flat tax al 7% a tutti coloro che dall’estero trasferiscono la propria residenza nel Sud Italia. Una misura per sostenere il ripopolamento di alcune regioni meridionali.

In particolare, la legge di bilancio 2019 ha istituito un regime fiscale agevolato per le persone fisiche titolari di redditi da pensione di fonte estera.

Una flat tax al 7%, ma solo se si va ad abitare in un Comune del Sud la cui popolazione non superi i 20.000 abitanti. Nonostante questo beneficio sia poco conosicuto e reclamizzato, come avvenuto viceversa per il Portogallo, il numero dei richiedenti stranieri e italiani è in crescita.

Flat tax al 7% sulle pensioni per chi si trasferisce al Sud

Fra le regioni più attrattive vi sono l’Abruzzo, la Puglia, la Sicilia e la Sardegna. Qui sono arrivati dall’estero nuovi residenti appartenenti alla categoria dei pensionati che si sono trasferiti nel 2019, 2020 e 2021. Un flusso in tendenziale aumento. Ma come si ottiene esattamente l’agevolazione fiscale con flat tax del 7%?

Secondo la normativa, Il trasferimento di residenza deve avvenire in uno dei Comuni appartenenti alle regioni Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con popolazione non superiore a 20.000 abitanti. La richiesta deve essere inoltrata all’anagrafe del Comune ospitante e contestualmente all’Agenzia delle Entrate.

Il vantaggio fiscale consiste nella possibilità di assoggettare tutti i redditi esteri, non solo quelli derivanti da pensione, a una imposta sostitutiva fissa del 7%. Il vantaggio fiscale dura 10 anni ed è legato al mantenimento della residenza nel Comune scelto. Ci si può anche trasferire col tempo, ma sempre in Comune con popolazione di massimo 20.000 abitanti per non perdere il diritto al bonus.

Il beneficio è esteso anche ai cittadini italiani titolari di pensioni Inps che rientrano a vivere in Italia trasferendo la residenza al Sud. Inizialmente si pensava che tale agevolazione fosse riservata solo agli stranieri. Invece è riconosciuto a tutti i cittadini europei. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate rispondendo all’interpello n. 471 del 27 settembre 2022, alcuni chiarimenti in tema di imposta sostitutiva dell’Irpef, prevista per le persone fisiche titolari di redditi da pensione di fonte estera.

Dal Portogallo all’Italia

Questo significa che gli italiani che hanno trasferito la propria residenza in Portogallo per beneficiare della falt tax al 10% potrebbero considerare il rientro in patria. Anche perché dal 2024 il governo Costa ha detto stop alle pensioni senza tasse in Portogallo. Per chi ha già acquisito la residenza in terra lusitana continuerà a beneficiare dell’aliquota agevolata al 10%, ma solo per il momento. Con l’paria che tira e la crisi economica non è detto che le cose cambieranno ancora.

Dunque, anche i pensionati italiani con residenza in Portogallo potrebbero approfittare del rientro in Italia. Risparmiando di più, oltretutto. Andando a vivere in un Comune del Sud l’aliquota applicata sulle tasse da pensione sarebbe più bassa di tre punti percentuali. E poi si rientrerebbe a vivere nel Paese di origine e in una zona climatica invidiabile.

Riassumendo…

  • Agevolazioni fiscali migliori in Italia rispetto al Portogallo per i pensionati italiani.
  • Flat tax al 7% per 10 anni per stranieri e italiani che trasferiscono la residenza al Sud.
  • Da 10% di imposte portoghesi al 7% di flat tax prevista per il rientro in Italia