Le pensioni a 63 anni diventano di più. Il 2024 si apre con delle curiose novità a livello previdenziale. Infatti il governo nella bozza della Legge di Bilancio ha introdotto una serie di misure che si rivolgono ai nati nel 1961. Si tratta di lavoratori che nel 2024 compiranno 63 anni di età. A dire il vero, il passaggio da quota 103 a quota 104 non sembra più così sicuro. Infatti pare che il Governo ci stia ripensando. Fatto sta che se davvero nel 2024 entreranno in funzione diverse misure a partire dai 63 anni, possiamo dire che essere nati nel 1961 è una vera fortuna, perché molti avranno una autentica seconda possibilità.

“Ciao, sono un vostro assiduo lettore. Ieri sera, durante una cena con vecchi compagni di scuola, è uscito fuori l’argomento pensioni. Siamo tutti nati nel 1961. Alcuni di noi hanno sfruttato la quota 103 quest’anno. Ma molti altri no. Cosa cambierà nel 2024 per la pensione, per noi nati in questo particolare anno?”

Nel 2024 in pensione con diverse nuove misure

Essere nati nel 1961 già nel 2023 ha significato per molti raggiungere la giusta età per poter andare in pensione. Perché per chi nel 2023 ha compiuto 62 anni di età c’è stata la quota 103 da poter sfruttare. Per accedere alla pensione con quota 103 nel 2023 servono 62 anni di età e 41 anni di contributi. Ma chi non c’è riuscito nel 2023. Magari perché non ha raggiunto i 41 anni di contributi, può avere una nuova chance nel 2024.

Anche la quota 104 per i nati nel 1961

Cambia la quota, sale l’età pensionabile della misura, ma ciò che non cambia è l’anno di nascita dei potenziali beneficiari. Perché anche se il governo vara quota 104 al posto di quota 103, sono sempre i nati a partire dal 1961 i possibili beneficiari. Perché con quota 103 possono uscire i lavoratori con almeno 62 anni di età. Con quota 104 invece quanti hanno almeno 63 anni. Ma a 63 anni in base alla bozza della manovra, ci sarebbe pure una nuova misura simile all’Ape sociale.

Tra l’altro nelle ultime giornate, la quota 104 non è nemmeno certo che sia varata.

Infatti il governo sembra abbia deciso di prorogare la quota 103 ancora per un anno, anche se in maniera meno favorevole. Perché pare che nel 2024 il governo stia lavorando a correggere la misura portandola come importo massimo fino a 4 volte il trattamento minimo e non fino a 5 volte come è quest’anno. E come dicevamo, a fianco alla conferma di quota 103 potrebbe essere varata una nuova Ape sociale, anche se con un nome diverso.

Parliamo di una misura che come l’anticipo pensionistico sarebbe appannaggio di invalidi, caregiver, lavoro gravoso e disoccupati. E, anche in questo caso, a fronte di almeno 36 anni di contributi, potrebbero andare in pensione i nati fino al 1961 nel 2024. A dire il vero per la misura che prenderà il posto dell’Ape sociale, si parla di una pensione fruibile solo a 63 anni e 5 mesi e non più a 63 anni esatti.

Pure le donne in pensione se nate nel 1961? Ecco le possibilità

Perfino una novità per le donne, alternativa a Opzione donna prevede i 63 anni come età di uscita dal mondo del lavoro. Le lavoratrici nate nel 1961, se completeranno nel 2024 i 35 anni di contributi, potrebbero rientrare nella pensione anticipata. La bozza della legge di Bilancio, anche se ancora suscettibile di modifiche, al suo articolo numero 30, che si intitola “Misure di flessibilità in uscita”, cita proprio le misure di cui abbiamo parlato nel presente articolo. E sono tutte misure che hanno nei 63 anni l’età di uscita.

Quindi una possibile via di uscita per chi, a 62 anni, non ha centrato oggi la quota 103. Ma anche per le donne che magari, pur avendo abbondantemente superato i 60 anni utili quest’anno per Opzione donna, non avevano completato i 35 anni di contributi necessari.

Oppure perché semplicemente non rientravano in Opzione donna perché non appartenevano alle categorie utili alla misura.