Meno tasse da pagare sulle pensioni per chi trasferisce la residenza estera in Italia. La regola vale anche per i pensionati italiani che sono andati a vivere oltre confine per beneficiare di regimi fiscali agevolati, come in Portogallo, Tunisia o Spagna.

Non è una novità in quanto la legge esiste già da tempo. Come noto la legge di bilancio 2019 ha istituito un regime fiscale agevolato per le persone fisiche titolari di redditi da pensione di fonte estera che vengono a vivere nel Sud Italia.

Flat tax del 7% al Sud anche sulle pensioni

Inizialmente si pensava che  questo regime fiscale fosse riservato solo agli stranieri. Invece è esteso a tutti i cittadini europei. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate rispondendo a all’interpello n. 471 del 27 settembre 2022, alcuni chiarimenti in tema di imposta sostitutiva dell’Irpef, prevista per le persone fisiche titolari di redditi da pensione di fonte estera.

In particolare la legge prevede che i pensionati residenti all’estero che vengono a vivere in Italia trasferendo la loro residenza al Sud godano di una aliquota forfettaria Irpef del 7%. Il beneficio è esteso anche ai cittadini italiani titolari di pensioni Inps che rientrano a vivere in Italia trasferendo la residenza al Sud.

Il trasferimento di residenza deve, però, avvenire in uno dei Comuni appartenenti alle regioni del Sud. Cioè, Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con popolazione non superiore a 20.000 abitanti.

Il vantaggio fiscale consiste nella possibilità di assoggettare tutti i redditi esteri, non solo quelli derivanti da pensione, a una imposta sostitutiva fissa del 7%. Il vantaggio fiscale dura 10 anni ed è legato al mantenimento della residenza.

Cosa trasferire la residenza in Italia

Come detto, per ottenere l’agevolazione è necessario trasferire la residenza dall’estero in uno dei Comuni appartenenti alle regioni del Sud con meno di 20 mila abitanti e quelli colpiti dal terremoto del 2016 con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti.

Non solo. Bisognerà anche viverci per un periodo di tempo tale da consentire il recupero della fiscalità.

A beneficiare del taglio delle tasse al 7% sulla pensione sono in particolare coloro che percepiscono un assegno medio-alto. Dai 15 mila euro all’anno in su, tanto per intenderci. Poiché al di sotto di tale soglia, l’incidenza del fisco è tale da non produrre particolari vantaggi.

Fra i vari requisiti per poter beneficiare dell’aliquota agevolata al 7% bisogna dimostrare di non essere residenti in Italia da almeno 5 anni dalla data di richiesta di rientro e cambio residenza. Sono quindi esclusi coloro che sono migrati di recente e che decidono di rientrare.