Il regime di tassazione agevolata dei redditi dei pensionati esteri che si trasferiscono al Sud Italia, finora non ha avuto un gran successo. Infatti il MEF ha comunicato che, in base ai dati delle dichiarazioni presentate nel 2020, questo regime ha avuto al momento un impatto molto modesto, dalle dichiarazioni risultano meno di 50 soggetti che dichiarano reddito da pensione estera per un importo di 992 mila euro e altri redditi di fonte estera per un ammontare di 1,8 milioni di euro, mentre l’imposta sostitutiva dichiarata è di oltre 127 mila euro.

Le agevolazioni per i pensionati esteri che si trasferiscono al Sud. Redditi e pensioni estere quasi senza tasse

L’art.24-ter del DPR 917/86, TUIR, prevede un regime fiscale agevolati per i pensionati all’estero che decidono di trasferirsi in Italia.

Nello specifico, i contribuenti titolari di pensioni estere che trasferiscono la residenza fiscale in Italia, in uno dei Comuni appartenenti al territorio delle Regioni Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con popolazione non superiore a 20mila abitanti, beneficiano di un’imposta sostitutiva pari al 7%.

Imposta applicabile a tutti i redditi prodotti all’estero. Di qualsiasi categoria. L’opzione è valida per i primi 5 anni successivi a quello in cui essa viene esercitata.

Dunque, la pensione è quasi senza tasse.

Anche gli italiani residenti all’estero che percepiscono redditi da pensione di fonte estera possono beneficiare di tale regime di favore. Se rientrano in Italia.

La misura stenta a decollare: meno di 50 pensionati hanno sfruttato l’agevolazione

La misura agevolativa in parola stenta a decollare.

I dati prelevati dalle dichiarazione dei redditi presentate nel 2020, periodo d’imposta 2019, evidenziano come la misura non ha trovato il riscontro da parte dei potenziali beneficiari. Segnale che, nonostante la portata dell’agevolazione, il regime fiscale agevolato non basta per attrarre i pensionati esteri.

Proprio sulla detassazione in favore dei pensionati esteri, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una nota, il MEF ha comunicato che:

Dal 2019, è stata introdotta la tassazione sostitutiva del 7% rivolta ai titolari di reddito da pensione di fonte estera che trasferiscono la residenza in Italia in un comune delle regioni Sicilia, Calabria, Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con popolazione non superiore a 20.000 abitanti.

Questo regime ha avuto al momento un impatto molto modesto, dalle dichiarazioni risultano meno di 50 soggetti che dichiarano reddito da pensione estera per un importo di 992 mila euro e altri redditi di fonte estera per un ammontare di 1,8 milioni di euro, mentre l’imposta sostitutiva dichiarata è di oltre 127 mila euro.

In base a tali dati, si può parlare di un vero e proprio flop fiscale.