Anche l’assegno ordinario di invalidità, impropriamente chiamato pensione di invalidità, è integrabile al trattamento minimo. E’ necessario, però, che la prestazione sia liquidata in regime misto, cioè che almeno un contributo settimanale sia stato versato prima del 1996.

Il trattamento minimo delle pensioni per il 2023 prevede due importi. 572,20 euro al mese per tredici mensilità per chi ha meno di 75 anni e 599,82 euro al mese per tredici mensilità per chi ha almeno quest’età.

Nuovi limiti di reddito pensione di invalidità

Con una nota l’Inps informa che per il 2023 la soglia limite di reddito per ottenere l’integrazione al trattamento minimo sulla pensione di invalidità non deve superare determinate soglie.

Nello specifico si tratta di limiti di reddito individuali o familiari se si è sposati o conviventi. Vediamo i singoli casi:

  1. A) Limite di reddito annuale che consente di percepire l’intero trattamento minimo:
  • individuale: fino a 7.329 euro;
  • coniugale: fino a 21.986 euro.
  1. B) Limite di reddito annuale che esclude ogni integrazione al trattamento minimo:
  • individuale: oltre i 14.657 euro;
  • coniugale: oltre i 29.314 euro.
  1. C) Limiti di reddito annuali che consentono di percepire una parziale integrazione al minimo:
  • individuale: da 7.329 a 14.657 euro;
  • coniugale: da 21.986 a 29.314 euro.

I redditi che non si devono prendere in considerazione per il conteggio sono: l’importo della pensione da integrare; la casa di abitazione; le rendite dell’Inail; le pensioni degli invalidi civili; l’indennità di accompagnamento; i redditi già tassati alla fonte.

Integrazione al trattamento minimo, come funziona

Non tutti hanno diritto alla integrazione al trattamento minimo sulla pensione, ma solo coloro che rispondono a determinati requisiti contributivi. Possono beneficare della integrazione al trattamento minimo solo i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi prima del 1996 e la loro pensione è liquidata col sistema di calcolo retributivo e contributivo (misto).

In base alle risultanze sulla variazione dei prezzi al consumo nel 2022, il trattamento minimo di pensione è salito quest’anno del 7,3%.

La Legge di bilancio ha, però, riconosciuto anche un bonus aggiuntivo. Vale a dire, in totale, 572,20 euro al mese per tredici mensilità per gli under 75, mentre è di 599,82 euro al mese per gli altri. Un marcato salto in avanti rispetto agli anni passati durante i quali l’inflazione nulla o negativa aveva congelato gli aumenti.

L’importo dell’integrazione al trattamento minimo di pensione deve inoltre rispettare due limiti. In primis, il valore della quota di integrazione non deve superare l’importo dell’assegno sociale (503,27 euro al mese). In secondo luogo, l’importo complessivo della pensione integrata al minimo non può superare i 572,2 euro al mese per il 2023.