Una pensione su due è sotto i 750 euro. Questo, in sintesi, quanto emerge dall’Osservatorio Inps sulle pensioni in Italia, escluse quelle dei dipendenti pubblici. Secondo il quale sono stati pagati lo scorso anno 17,7 milioni di assegni per una spesa complessiva che si attesta a 248,7 miliardi di euro.

Lo rivela l’Inps analizzando i dati dei flussi pensionistici dello scorso anno quando sono state liquidate 1,36 milioni di pensioni. Il 23,3 per cento (4,14 milioni) del totale è di natura assistenziale per una spesa di 25,9 miliardi di euro.

Il 76,7% degli assegni pagati complessivamente dall’Inps, pari a 13,9 milioni, sono di natura previdenziale.

Una pensione su due sotto i 750 euro al mese

In base ai dati dell’Osservatorio Inps sulle pensioni, l’età media dei pensionati è di 74,1 anni (71,5 anni per gli uomini e 76,2 anni per le donne). L’importo medio mensile della pensione di vecchiaia è di 1.468 euro lordi.

Ma solo una pensione su tre supera i 1.000 euro mensili e addirittura il 53,7% delle prestazioni (9,5 milioni) ha un importo inferiore a 750 euro. Una percentuale che per le donne raggiunge il 67,6%. Va però anche detto che molti pensionati sono titolari di più trattamenti e quindi i dati sono da prendere con le molle.

Più nel dettaglio, le pensioni di anzianità o anticipate sono circa 5 milioni e rappresentano meno di un terzo del totale delle pensioni. Un assegno su quattro è di natura assistenziale (4,03 milioni in tutto), cioè il 22,8% del totale per una spesa che supera i 25,9 miliardi di euro. Sono costituite per il 20,3% da pensioni assegni sociali e per il restante 79,7% da prestazioni per invalidità civile. Mentre le pensioni strettamente previdenziali sono 13,57 milioni (il 76,7%).

La distribuzione territoriale

Nel 2022 – si legge nel rapporto Inps – si sono liquidate 1,36 milioni di pensioni. Il 48,6% di queste (663.705) era di natura assistenziale, più del 46,5% del 2022 e in deciso aumento rispetto al 37,6% di 20 anni fa. Spicca poi la differenza geografica, con il Sud che si conferma l’area a maggior incidenza di assegni di invalidità civile: 77,4 ogni mille residenti, quasi il doppio del Nord (39,4).

L’Inps specifica che il 47,1% delle pensioni e il 62,4% degli importi è in carico alle gestioni degli ex addetti privati. Quella di maggior rilievo è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, che gestisce il 44,5% degli assegni e il 57,8% delle somme. Le gestioni degli autonomi erogano invece il 28,3% dei trattamenti previdenziali, per un importo pari al 24,7% del totale. Mentre quelle assistenziali forniscono il 23,3% delle prestazioni: pari al 10,4% del totale l’importo che hanno in pagamento.

I numeri e il divario di genere per le pensioni al di sotto dei 750 euro

Dall’analisi della distribuzione territoriale, l’area geografica con la percentuale più alta di prestazioni pensionistiche è l’Italia settentrionale, con il 48% circa. Al Centro è pagato il 19% delle pensioni, mentre in Italia meridionale e nelle Isole il 31%.Il restante 2% è erogato a soggetti residenti all’estero.

Aumenta anche il divario fra maschi e femmine. Per gli uomini la percentuale di prestazioni con importo inferiore a 750 euro risulta pari al 40% e scende al 17% se si analizza la situazione della categoria vecchiaia. Per le donne, gli assegni da tremila euro al mese sono invece solo l’1,1% del totale a fronte del 7,5% proprio del genere maschile.

Le pensionate che percepiscono tra i 1.500 e i 3.000 euro sono appena il 9,6%, mentre la corrispondente quota maschile è del 32,5%. E il rapporto si ribalta quando la pensione è minima: dei trattamenti tra i 750 e i 1.500 euro, il 20% va agli ex lavoratori mentre il 24,6% è destinato alle ex lavoratrici.

Riassumendo…

  • Sono 17,7 milioni le pensioni in Italia, una su due di importo inferiore a 750 euro al mese.
  • In forte aumento gli assegni assistenziali al Sud.
  • Le donne percepiscono assegni più bassi rispetto agli uomini.